Ermopoli
L'antica città della conoscenza
  
    
Torna indietro   Ermopoli > Forum > Tempio > Psicologia moderna e antica

 
 
Strumenti discussione Cerca in questa discussione
Vecchio 23-05-2008, 12.23.02   #1
RedWitch
Cittadino/a Emerito/a
 
L'avatar di RedWitch
 
Data registrazione: 20-12-2004
Messaggi: 3,537
Predefinito Non ricordare senza dimenticarsi..

Prendo spunto da un post di Uno (questo) di qualche giorno fa nella discussione "Volere senza volere" per introdurre l'argomento che mi interesserebbe approfondire.

Citazione:
.........Proviamo a fare qualcosa di concreto, con alcuni di voi ne parlammo già in una chat di tanti mesi (se non dello scorso e più anno) fa, ma sono certo che se non l'avete dimenticato comunque non ve ne ricordate (carina questo paradosso vero? Buono per altra discussione).
Come e' possibile non dimenticarsi senza ricordare? eppure, se guardo in me, mi accorgo che molto spesso, mi capita di avere in testa dei frammenti, ovvero, mi sembra di ricordare, in realta' non ho che pochissimi dati a disposizione di determinati episodi, come un ricordo, vago, sfumato che anche con uno sforzo di memoria non mi riporta a molto piu' di quello che ricordo vagamente.. Una cosa che non si dimentica ma che non si ricorda.. sembra un grosso controsenso ..Che ne dite? vi capita?
Come vi rapportate a questa cosa?

RedWitch è connesso ora  
Vecchio 23-05-2008, 12.49.28   #2
turaz
Richiesta Cancellazione
 
Data registrazione: 27-06-2007
Messaggi: 2,098
Predefinito

mi è capitato.
non so spiegarlo bene ci provo.
è come se qualcosa a suo tempo si fosse "memorizzato" in una certa parte di noi ma nel momento in cui ci ricapita non riusciamo a farlo riemergere.
diciamo che è come se ci fosse un archivio ma in un certo momento perdiamo la bussola di dove sta la chiave per aprire lo scaffale giusto.
in questo periodo qui ad esempio mi capita spesso.
e ciò mi fa pensare a quanto fesso sono io.
turaz non è connesso  
Vecchio 23-05-2008, 12.55.14   #3
Kael
Cittadino/a Emerito/a
 
L'avatar di Kael
 
Data registrazione: 06-08-2005
Messaggi: 3,153
Predefinito

Beh, non ci si ricorda pur tuttavia senza aver dimenticato quando, in determinate situazioni, il ricordo può "attivarsi". Presente quando ad esempio si ha un nome sulla punta della lingua? Non se lo ricorda, però basta un quid, un input (magari solo la lettera iniziale) per farlo tornare "su"...

Quel "su" sta per razionalità, da cui può essere pescato dall'inconscio, (o almeno dai suoi strati più prossimi alla "coscienza") in cui è sprofondato. Dimenticare a questo punto significa proprio aver rimosso, o comunque che è finito talmente a fondo da non avere gli strumenti per ripescarlo...
Kael non è connesso  
Vecchio 23-05-2008, 13.49.14   #4
Il Folle
Richiesta Cancellazione
 
Data registrazione: 14-09-2007
Residenza: qui e ora
Messaggi: 243
Predefinito

Interessante, mi permetto di dire la mia, è come se il ricordo sia rimasto in memoria (non dimenticato) ma essendo passato nel tempo questo ricordo è stato ricoperto da altri, o se volete come dice kael è sprofondato, in basso nella nostra pila dei ricordi, quindi per andarlo a riprendere bisogna concentrarci a fondo... Ad esempio giorni fà parlavo con un amico e gli ho detto che avevo preso un suo libro, che lo stavo leggendo e che gli avrei lasciato un mio feedback. A distanza di qualche settimana, l'altro ieri per l'esattezza ho avuto modo di parlare di nuovo con questa persona e gli ho ricordato che stavo leggendo il suo libro, ma lui non se ne ricordava, poi quando gli ho detto ma come non ti ricordi, ti ho mandato l'email, ci siamo sentiti, ecc...In un attimo il ricordo gli è tornato sù...
Il Folle non è connesso  
Vecchio 23-05-2008, 14.40.13   #5
jezebelius
Organizza eventi
 
L'avatar di jezebelius
 
Data registrazione: 27-02-2005
Messaggi: 1,865
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Kael Visualizza messaggio
Beh, non ci si ricorda pur tuttavia senza aver dimenticato quando, in determinate situazioni, il ricordo può "attivarsi". Presente quando ad esempio si ha un nome sulla punta della lingua? Non se lo ricorda, però basta un quid, un input (magari solo la lettera iniziale) per farlo tornare "su"...

Quel "su" sta per razionalità, da cui può essere pescato dall'inconscio, (o almeno dai suoi strati più prossimi alla "coscienza") in cui è sprofondato. Dimenticare a questo punto significa proprio aver rimosso, o comunque che è finito talmente a fondo da non avere gli strumenti per ripescarlo...
In fondo credo che per accedere al ricordo ci sia bisogno di altro.
Etimologicamente " dimenticare " sta per " fare uscire di mente ", tirare fuori insomma, da qualche parte.
Questo forse implica, ciò che dice Turaz, e cioè che una cosa comunque l'abbiamo messa da qualche parte.
Ma forse il ricordo si collega non solo al mezzo che ci permette, appunto, di ricordare ma anche al modo con cui a quel mezzo si attribuisce una sostanza.

Stavo pensando che per esempio quando viviamo una esperienza o insomma ci troviamo in un determinato momento, vengono alle mente particolari ricordi con parole ad esempio, dette casomai da qualcuno tempo prima.

Un qualcosa di cui avevo perso totalmente il ricordo per farla breve.
Non era assolutamente messo li e basta però.
Quel concetto, quelle parole, aspettavano per essere riprese attraverso l'esperienza, così da collegarsi a quando non solo le avevo ascoltate ( al momento ) ma anche al senso da attribuire subito dopo l'ascolto.
Mi rendo conto che senso è generico. Cerco di renderlo chiaro.
Per quanto mi riguarda, questa o quella esperienza, come dice Kael, può essere un input vale a dire cioè che il fatto stesso di viverla, richiama o potrebbe richiamare, come collegamento, un " pezzo" che messo li da qualche parte, aspettava.
Ora il fatto che, allora, non avevo dato peso a quelle parole per esempio ma con l'esperienza che vivo anche solo per un istante, sono in grado si di richiamarle attribuendo alle stesse un senso, che all'inizio ( per me ) non avevano.
Caso mai, ancora, quel senso lo avevano gia da prima e a me è arrivato, come dire, in differita dopo un tot tempo.
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
jezebelius non è connesso  
Vecchio 23-05-2008, 16.28.20   #6
RedWitch
Cittadino/a Emerito/a
 
L'avatar di RedWitch
 
Data registrazione: 20-12-2004
Messaggi: 3,537
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Kael Visualizza messaggio
Beh, non ci si ricorda pur tuttavia senza aver dimenticato quando, in determinate situazioni, il ricordo può "attivarsi". Presente quando ad esempio si ha un nome sulla punta della lingua? Non se lo ricorda, però basta un quid, un input (magari solo la lettera iniziale) per farlo tornare "su"...
Si Kael, sono d'accordo, ed in effetti capita che il ricordo apparentemente sepolto risalga di colpo , fosse anche solo per associazione, a volte succedono cose che riportano alla mente cose che credevamo di aver dimenticato..

Provo a spiegare meglio la cosa che vorrei esplorare
Quell'esperimento che diceva Uno, lo ricordavo, cioe' era un po' di tempo (guaradacaso) che ci stavo pensando.. anche se non ho ben chiaro il perche', e non so perche' ho ricominciato a pensarci (forse uno di quegli input che dicevi
tu, o un'associazione.. non so) , ma non ricordo affatto su cosa verteva la chattata di quella famosa sera. Mi e' rimasto impresso solo l'esercizio (e non lo ricordavo perfettamente), tant'e' che continuava a risalire.. a tornarmi in mente, ma se avessi dovuto farlo, non potevo perche' non ricordavo a che serviva.. come dire... non avevo dimenticato , ma da li a dire di ricordare ce ne passa...
RedWitch è connesso ora  
Vecchio 23-05-2008, 16.33.47   #7
stella
Organizza eventi
 
L'avatar di stella
 
Data registrazione: 09-04-2006
Messaggi: 2,233
Predefinito

Io penso che in questo discorso centri anche l'attenzione.
Nel senso che tante cose le mettiamo nei cassetti della memoria, e le... dimentichiamo là, pur ricordandoci che ci sono.
Quando l'attenzione viene catturata da quella cosa, che so di aver memorizzato magari senza tanta concentrazione, ecco che, come si diceva più sopra, basta un piccolo imput e si apre il cassettino che la conteneva.
Qui in Ermopoli ho letto talmente tante cose che è impossibile ricordarle tutte contemporaneamente, riemergono quando l'attenzione si concentra su quell'argomento, però ho notato che le cose che ci interessano o che ci coinvolgono più da vicino è difficile che non ce le ricordiamo.

Citazione:
Originalmente inviato da Il Folle Visualizza messaggio
Ad esempio giorni fà parlavo con un amico e gli ho detto che avevo preso un suo libro, che lo stavo leggendo e che gli avrei lasciato un mio feedback. A distanza di qualche settimana, l'altro ieri per l'esattezza ho avuto modo di parlare di nuovo con questa persona e gli ho ricordato che stavo leggendo il suo libro, ma lui non se ne ricordava, poi quando gli ho detto ma come non ti ricordi, ti ho mandato l'email, ci siamo sentiti, ecc...In un attimo il ricordo gli è tornato sù...
A questo proposito anche a me è successo (non proprio la stessa cosa) che dopo aver fatto una cosa con tanta attenzione per una persona, che ero sicura che le rimanesse il ricordo, dopo qualche giorno non se lo ricordava più...
Perchè io ci avevo posto tutta la mia attenzione, mentre per l'altra persona era una cosa normale, e di solito le cose normali vanno subito a finire nel dimenticatoio anche se basta che facciano un piccolo sforzo per ricordarle, ma in genere ci si ricorda spontaneamente di quelle che ci colpiscono e lasciano dentro di noi un segno.
Questo vuol dire che non siamo tutti sulla stessa lunghezza d'onda, e pensiamo e cataloghiamo le cose in modo diverso.
stella non è connesso  
Vecchio 23-05-2008, 16.54.51   #8
stella
Organizza eventi
 
L'avatar di stella
 
Data registrazione: 09-04-2006
Messaggi: 2,233
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio
Provo a spiegare meglio la cosa che vorrei esplorare
Quell'esperimento che diceva Uno, lo ricordavo, cioe' era un po' di tempo (guaradacaso) che ci stavo pensando.. anche se non ho ben chiaro il perche', e non so perche' ho ricominciato a pensarci (forse uno di quegli input che dicevi
tu, o un'associazione.. non so) , ma non ricordo affatto su cosa verteva la chattata di quella famosa sera. Mi e' rimasto impresso solo l'esercizio (e non lo ricordavo perfettamente), tant'e' che continuava a risalire.. a tornarmi in mente, ma se avessi dovuto farlo, non potevo perche' non ricordavo a che serviva.. come dire... non avevo dimenticato , ma da li a dire di ricordare ce ne passa...
Forse perchè la chat è una memoria volatile, oggi la leggi, domani c'è dell'altro...
Non rimane scritta a lungo quindi o quella cosa scritta quel giorno ti ha particolarmente colpito, oppure ti ha colpito l'idea di fare un esercizio o esperimento a prescindere dal perchè era stato proposto...
Se il perchè ti è sfuggito o non l'hai memorizzato quel giorno non lo puoi ricordare, perciò per quanti sforzi di memoria fai trovi un vuoto, esiste solo il cassettino senza il contenuto.
E' come quando di una canzone ricordiamo solo il ritornello che ci è piaciuto, e non ci viene il titolo o le parole perchè ricordiamo solo quello, ci ritorna in mente ma manca il collegamento...
stella non è connesso  
Vecchio 23-05-2008, 20.34.59   #9
Ray
E' praticamente nato/a qui
 
L'avatar di Ray
 
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio
Come e' possibile non dimenticarsi senza ricordare? eppure, se guardo in me, mi accorgo che molto spesso, mi capita di avere in testa dei frammenti, ovvero, mi sembra di ricordare, in realta' non ho che pochissimi dati a disposizione di determinati episodi, come un ricordo, vago, sfumato che anche con uno sforzo di memoria non mi riporta a molto piu' di quello che ricordo vagamente.. Una cosa che non si dimentica ma che non si ricorda.. sembra un grosso controsenso ..Che ne dite? vi capita?
Come vi rapportate a questa cosa?

Credo che la cosa sia connessa al capire senza aver compreso. Ricordo l'accaduto se qualcuno me lo dice (o qualcos'altro me lo fa ricordare), nel senso che non è cancellato, e una volta ricordato, posso anche accedere ai contenuti, ma non avevo innescato i giusti collegamenti, non ci avevo ragionato su, o meditato su abbastanza... e quindi non mi si connette quando dovrebbe, non me lo ricordo quando dovrei ricordarmelo. Mi dimentico di ricordarmelo.

A differenza di altre cose, comprese, che quindi si attivano quando c'entrano con qualcos'altro e, anche quando forse c'entrano forse no, si attiva la proposta di collegamento... viene presa in considerazione la questione. E' un ricordo vivo nella mia anima... nel caso sopra invece è solo potenziale... lo so ma non collego, lo so ma non lo so quindi, ho capito (forse) ma non compreso.

Il tutto ha anche a che fare con l'esperienza... anche in essa possiamo averla elaborata e ci servirà in occasioni analoghe (fermo li, ti ricordi di quella volta... diciamo a noi stessi), mentre per eseprienze non "risolte" le accumuliamo e basta, come i ricordi appunto, e finisce che dobbiamo ripeterle, come i ricordi... qualcUno ci dice di nuovo (ripete) e noi ah si, mi ricordo.
Ray non è connesso  
Vecchio 26-05-2008, 14.20.54   #10
Uno
Amministratore
 
L'avatar di Uno
 
Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,693
Predefinito

Dimenticare come ha scritto Jez è fare uscire dalla mente, ma non dalla memoria.
Nulla esce dalla memoria, la memoria trattiene tutto... a meno che non si compiano delle azioni mirate a modificare fisicamente tale magazzino.
Ri-cordare, significa rimettere in linea, in corda (cordata) con altre cose, in un certo senso dare un posto a qualche cosa che è nell'enorme magazzino della nostra memoria.
Soffermarsi sulla comprensione è giusto ma per andare più a fondo dobbiamo valutare la presenza che più o meno abbiamo durante la vicenda.
Se sono presente "lavoro" subito l'accadimento e lo posiziono nei ricordi, cioè la struttura che mi permette di trovare subito all'occorrenza quello che mi occorre.
Si potrebbe dire per fare un esempio che la memoria è un libro enorme in cui tutto quello che ci accade va scritto e i ricordi siano un indice efficientissimo (indice come quello dei libri è riduttivo, era solo un esempio, rende meglio l'indice informatico che ci consente di trovare con delle chiavi di ricerche) che contiene comunque una copia di tutto.
Meno siamo presenti e meno ricordiamo, più siamo presenti e più ricordiamo... e di conseguenza comprendiamo... la vicenda non rimane più in una memoria che è a nostra disposizione ma non ci appartiene, ma entra nel nostro archivio esperienziale... diventa vera esperienza (Castaneda è forse quello che ha trattato meglio, modernamente, questo aspetto).
Si aprono molti interessanti spunti, uno di questi è che ciò che abbiamo già passato anche se con poca o nulla presenza è comunque immagazzinato nella memoria a noi più facilmente accessibile, quindi con opportune tecniche, con piccoli aiuti esterni, fatti che ci suonano un campanello o altri vari sistemi, è più facile prenderne possesso realmente, com-prendere. L'altra cosa interessante e che forse per qualcuno suonerà come stregoneria, fantascienza etc... è che tanto più siamo elastici nel lavorare la memoria, tanto più riusciamo a trascendere i confini di quella a noi normalmente accessibile e possiamo anche immergerci (con intensità e durata variabile da diversi fattori) in quella non contigua al nostro personale vivere.
Rimane un dubbio, perchè si dice "smemorato" o "ho poca memoria" se comunque tutto quello che facciamo va in questo magazzino?
Ci dovreste arrivare da quello detto sopra, comunque se esiste la possibilità di accedere a memorie non contigue il nostro essere (cioè per dirla tutta anche di cose che non ci accadono direttamente) esiste anche la possibilità che non siamo abbastanza "forti" per accedere interamente alla zona di memoria dove ci sono i nostri vissuti, comunque sono li.
Potrei ri-sintetizzare tutto con poche righe, però chissà che un piccolo sforzo per essere presenti non vi permetta di comprendere
Uno non è connesso  
Vecchio 26-05-2008, 17.57.05   #11
RedWitch
Cittadino/a Emerito/a
 
L'avatar di RedWitch
 
Data registrazione: 20-12-2004
Messaggi: 3,537
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Dimenticare come ha scritto Jez è fare uscire dalla mente, ma non dalla memoria.
Nulla esce dalla memoria, la memoria trattiene tutto... a meno che non si compiano delle azioni mirate a modificare fisicamente tale magazzino.
Ri-cordare, significa rimettere in linea, in corda (cordata) con altre cose, in un certo senso dare un posto a qualche cosa che è nell'enorme magazzino della nostra memoria.
Soffermarsi sulla comprensione è giusto ma per andare più a fondo dobbiamo valutare la presenza che più o meno abbiamo durante la vicenda.
Se sono presente "lavoro" subito l'accadimento e lo posiziono nei ricordi, cioè la struttura che mi permette di trovare subito all'occorrenza quello che mi occorre.
Si potrebbe dire per fare un esempio che la memoria è un libro enorme in cui tutto quello che ci accade va scritto e i ricordi siano un indice efficientissimo (indice come quello dei libri è riduttivo, era solo un esempio, rende meglio l'indice informatico che ci consente di trovare con delle chiavi di ricerche) che contiene comunque una copia di tutto.
Meno siamo presenti e meno ricordiamo, più siamo presenti e più ricordiamo... e di conseguenza comprendiamo... la vicenda non rimane più in una memoria che è a nostra disposizione ma non ci appartiene, ma entra nel nostro archivio esperienziale... diventa vera esperienza (Castaneda è forse quello che ha trattato meglio, modernamente, questo aspetto).
Si aprono molti interessanti spunti, uno di questi è che ciò che abbiamo già passato anche se con poca o nulla presenza è comunque immagazzinato nella memoria a noi più facilmente accessibile, quindi con opportune tecniche, con piccoli aiuti esterni, fatti che ci suonano un campanello o altri vari sistemi, è più facile prenderne possesso realmente, com-prendere
Il discorso mi sembra molto vicino a quello che facevamo in esoterismo sulla Ricapitolazione, se sono presente e "lavoro" subito l'accadimento non avro' poi il bisogno di andarlo a ricapitolare, ma sara' in qualche modo gia' in quell'archivio esperienziale.. i ricordi in questo caso sono (corrispondono) quindi quello stesso archivio di cui parlavamo anche nell'altro thread?

Altra cosa.. la comprensione delle cose se ho ben capito, e' strettamente legata a quanto siamo presenti e quindi anche a quanta energia riusciamo a mettere mentre ascoltiamo o viviamo qualcosa?
Significa che quando ci limitiamo a capire razionalmente qualcosa non abbiamo abbastanza energia che ci permetta di integrare e comprendere? Ecco che in questo caso, poi dovremmo per poter accedere al ricordo andarlo a "ripescare"..

Se abbiamo tutto immagazzinato, anche se vissuto al tempo con poca o nulla presenza , questo significa che possiamo davvero recuperare TUTTO quello che ci sembra di non ricordare.. arrivare a ricordi di quando eravamo piccolissimi per esempio..

Citazione:
L'altra cosa interessante e che forse per qualcuno suonerà come stregoneria, fantascienza etc... è che tanto più siamo elastici nel lavorare la memoria, tanto più riusciamo a trascendere i confini di quella a noi normalmente accessibile e possiamo anche immergerci (con intensità e durata variabile da diversi fattori) in quella non contigua al nostro personale vivere
Rimane un dubbio, perchè si dice "smemorato" o "ho poca memoria" se comunque tutto quello che facciamo va in questo magazzino?
Ci dovreste arrivare da quello detto sopra, comunque se esiste la possibilità di accedere a memorie non contigue il nostro essere (cioè per dirla tutta anche di cose che non ci accadono direttamente) esiste anche la possibilità che non siamo abbastanza "forti" per accedere interamente alla zona di memoria dove ci sono i nostri vissuti, comunque sono li.
Intendi che abbiamo la possibilita' di accedere a ricordi che non sono nostri, ma di altre persone?

Per l'ultima domanda, se davvero tutto e' immagazzinato, tutto dovrebbe potere diventare accessibile, man mano che recupero (e qui ci vedo di nuovo una stretta connessione con la ricapitolazione), recupero anche sufficienti energie per accedere a memorie diciamo piu' difficili, piu' sepolte e' questione di quel lavoro capillare che ci permette di accedere, in un certo senso e' come se recuperando man mano ricordi recuperassimo chiavi per altre stanze piu' nascoste della casa....

Se e' cosi' il verbo "dimenticare" a cosa possiamo associarlo? solo ad una perdita di memoria patologica?
RedWitch è connesso ora  
Vecchio 26-05-2008, 19.46.02   #12
Ray
E' praticamente nato/a qui
 
L'avatar di Ray
 
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
L'altra cosa interessante e che forse per qualcuno suonerà come stregoneria, fantascienza etc... è che tanto più siamo elastici nel lavorare la memoria, tanto più riusciamo a trascendere i confini di quella a noi normalmente accessibile e possiamo anche immergerci (con intensità e durata variabile da diversi fattori) in quella non contigua al nostro personale vivere.
Potresti spiegare meglio che intendi con "essere elastici nel lavorare la memoria"?
Io pensavo che lavorare la memoria consista nel fare l'esperienza di quel che avevamo "evitato" per vari motivi, recuperando quel che avevamo lasciato indietro (e che indietro ci tira), eventualmente sciogliendo groppi. Non credevo che nel fare questo si possa essere più o meno elastici, ma forse è perchè non capisco che intendi.
Ray non è connesso  
Vecchio 27-05-2008, 00.46.49   #13
Uno
Amministratore
 
L'avatar di Uno
 
Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,693
Predefinito

Prendo le questioni tutte insieme approfondendo

Detta in maniera cruda il nostro corpo (globalmente parti visibili e meno visibili) è la nostra memoria, con le azioni più materiali è evidente, se mi faccio un taglio mi rimane la cicatrice, l'accumularsi (a goccia a goccia) della paura (che può essere in altra forma, tipo ansia o simili) di qualcosa in proporzione alla forza vitale originale mi fa diventare i capelli bianchi, un nervoso protratto nel tempo mi ulcera lo stomaco... insomma segni che sapendoli leggere corrispondono a ciò che ci è accaduto. Ma se sapessimo leggere i dati più a fondo qualsiasi odore, suono, immagine etc... si imprime nel nostro corpo (nell'intero corpo, ripeto, ivi comprese le parti non percepibili/visibili).
Man mano che ci succede qualcosa, il nostro corpo adegua la forma, forma che non dimentichiamoci è informazione (potremmo arrivare a parlare dei decadimenti atomici e delle reazioni chimiche che sono condizionate dal luogo -quindi da quello che c'è intorno che succede- e dal tempo, ma ora non andiamo così a fondo). Ma noi non siamo il corpo, il corpo è il nostro strumento di lavoro e di esperienza, lo strumento che utilizziamo per interagire. La Mente è quella che ricorda, cioè ri-mette in corda... esattamente come le perline di una collanina (come i rosari delle varie tradizioni).
Quanto più la mente ha accesso cosciente al corpo, tanto più ricorda, ecco cosa intendevo per elasticità, partendo da un punto (non spaziale) possiamo allungarci verso le nostre estremità tanto quanto abbiamo la forza per farlo e siamo elastici... non è solo metaforica la cosa, a livello energetico anche ci sono contrazioni ed espansioni.
Va da se che se che se il nostro corpo è la nostra memoria personale, la mia casa è la memoria della mia famiglia, il mio paese etc etc... (ricordiamo sempre che i dati e le informazioni vanno dai più grossolani piani materiali ai più sottili e anche più ricchi)
Quindi ecco cosa significava che se la mia elasticità mi permette di andare oltre i confini personali della memoria posso arrivare a quelli famigliari (non intendo solo tramite racconti) e via via oltre....
Come accennavo in altra discussione a volte memorie non elaborate si accumulano in alcune parti del nostro corpo in maniera maggiore, per esempio spalle e gambe arrivando fino a far male. C'è differenza a tenere un magazzino in ordine perchè la merce che entra si controlla volta per volta e un magazzino in cui si tirano sacchi in mezzo a una stanza.
Quindi l'elasticità è ininfluente se dobbiamo sistemare la prima stanza attigua, ma man mano che andiamo verso le estremità occorre sempre più.
Dimenticare significa che è fuori dalla portata della mente, se la nostra mente non è abbastanza elastica da arrivare in un punto della nostra memoria quella cosa l'abbiamo dimenticata, se l'elasticità aumenta automaticamente la rimettiamo in corda, la ricordiamo, cioè se una cosa è nella zona di memoria accessibile possiamo ricordarla o no, ma se la riportiamo da "fuori" la ricordiamo per forza
Due ultime cose per ora:
Non è errato, anche se bizzarro alle orecchie comuni, dire che abbiamo dimenticato tutto quello che è successo nell'universo
Forse alla luce di queste nuove cosette qualcuno capirà qualcosa in più sugli scopi del training autogeno che propongo come metodo iniziale per il recupero della coscienza corporea... è tutto collegato
Uno non è connesso  
Vecchio 27-05-2008, 11.25.10   #14
stella
Organizza eventi
 
L'avatar di stella
 
Data registrazione: 09-04-2006
Messaggi: 2,233
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Ma se sapessimo leggere i dati più a fondo qualsiasi odore, suono, immagine etc... si imprime nel nostro corpo (nell'intero corpo, ripeto, ivi comprese le parti non percepibili/visibili).
Man mano che ci succede qualcosa, il nostro corpo adegua la forma, forma che non dimentichiamoci è informazione
Quindi tutte le informazioni attraverso cui è passato il nostro corpo sono contenute nella nostra memoria...

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Quanto più la mente ha accesso cosciente al corpo, tanto più ricorda, ecco cosa intendevo per elasticità, partendo da un punto (non spaziale) possiamo allungarci verso le nostre estremità tanto quanto abbiamo la forza per farlo e siamo elastici... non è solo metaforica la cosa, a livello energetico anche ci sono contrazioni ed espansioni.
Allungarci verso le nostre estremità vuol dire andare in profondità sciogliendo contrazioni in cui si accumulano memorie non elaborate e quindi inaccessibili facendole diventare informazioni accessibili ?

O vuol dire anche andare a ritroso nel tempo cioè fin da quando il corpo si stava formando nel grembo materno ???



Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Va da se che se che se il nostro corpo è la nostra memoria personale, la mia casa è la memoria della mia famiglia, il mio paese etc etc... (ricordiamo sempre che i dati e le informazioni vanno dai più grossolani piani materiali ai più sottili e anche più ricchi)
Quindi ecco cosa significava che se la mia elasticità mi permette di andare oltre i confini personali della memoria posso arrivare a quelli famigliari (non intendo solo tramite racconti) e via via oltre....
Come accennavo in altra discussione a volte memorie non elaborate si accumulano in alcune parti del nostro corpo in maniera maggiore, per esempio spalle e gambe arrivando fino a far male.
già......
per quanto riguarda i tratti che ci hanno lasciato i nostri genitori accediamo in qualche modo alla loro memoria attraverso il nostro corpo...

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Dimenticare significa che è fuori dalla portata della mente, se la nostra mente non è abbastanza elastica da arrivare in un punto della nostra memoria quella cosa l'abbiamo dimenticata, se l'elasticità aumenta automaticamente la rimettiamo in corda, la ricordiamo, cioè se una cosa è nella zona di memoria accessibile possiamo ricordarla o no, ma se la riportiamo da "fuori" la ricordiamo per forza
Non ho capito bene quello che ho evidenzianto, come si fa a riportare da "fuori" una cosa dimenticata ????
stella non è connesso  
Vecchio 27-05-2008, 13.08.38   #15
Ray
E' praticamente nato/a qui
 
L'avatar di Ray
 
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da stella Visualizza messaggio
Non ho capito bene quello che ho evidenzianto, come si fa a riportare da "fuori" una cosa dimenticata ????
Se ho capito, intendeva "da fuori della zona accessibile della memoria", quindi da fuori della zona a cui normalmente accedi grazie al grado di elasticità della mente (zona nella quale puoi ricordare o meno, penso a seconda dello stimolo, interiore o esteriore che sia).
Se lavorando la memoria, ti allunghi e vai a pescare una determinata cosa che sta sempre nella memoria ma fuori dalla zona accessibile e la porti denrto, allora la ricordi (metti in corda) per forza.
Ray non è connesso  
Vecchio 27-05-2008, 17.11.52   #16
RedWitch
Cittadino/a Emerito/a
 
L'avatar di RedWitch
 
Data registrazione: 20-12-2004
Messaggi: 3,537
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Prendo le questioni tutte insieme approfondendo

Detta in maniera cruda il nostro corpo (globalmente parti visibili e meno visibili) è la nostra memoria, con le azioni più materiali è evidente, se mi faccio un taglio mi rimane la cicatrice, l'accumularsi (a goccia a goccia) della paura (che può essere in altra forma, tipo ansia o simili) di qualcosa in proporzione alla forza vitale originale mi fa diventare i capelli bianchi, un nervoso protratto nel tempo mi ulcera lo stomaco... insomma segni che sapendoli leggere corrispondono a ciò che ci è accaduto. Ma se sapessimo leggere i dati più a fondo qualsiasi odore, suono, immagine etc... si imprime nel nostro corpo (nell'intero corpo, ripeto, ivi comprese le parti non percepibili/visibili).
Non è la sezione adatta, ma... globalmente , parti visibili e meno visibili, significa compresi i corpi che andiamo a "costruire" facendo un lavoro su di noi?
Oltre al corpo fisico, alcuni parlano di corpi già esistenti, da quel che ho capito, si tratta invece di corpi che vanno "costruiti" , che esistono solo a livello embrionale. Questo significa che se la nostra memoria è il corpo, "ampliandolo" abbiamo la possibilità di ampliare molto anche la memoria?

Citazione:
Originalmente inviato da Uno
Come accennavo in altra discussione a volte memorie non elaborate si accumulano in alcune parti del nostro corpo in maniera maggiore, per esempio spalle e gambe arrivando fino a far male. C'è differenza a tenere un magazzino in ordine perchè la merce che entra si controlla volta per volta e un magazzino in cui si tirano sacchi in mezzo a una stanza.
Se una persona soffre di forti dolori , gambe, anche, ginocchia etc.. ai massimi livelli, quando le memorie non elaborate si accumulano, possono arrivare a creare rigidità .. fino ad arrivare alla morte, a fare spegnere lentamente il corpo?
RedWitch è connesso ora  
Vecchio 27-05-2008, 23.42.11   #17
Uno
Amministratore
 
L'avatar di Uno
 
Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,693
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da stella Visualizza messaggio
Quindi tutte le informazioni attraverso cui è passato il nostro corpo sono contenute nella nostra memoria...
e viceversa, tutta la nostra memoria è contenuta in tutto il corpo
Quote:



Allungarci verso le nostre estremità vuol dire andare in profondità sciogliendo contrazioni in cui si accumulano memorie non elaborate e quindi inaccessibili facendole diventare informazioni accessibili ?

O vuol dire anche andare a ritroso nel tempo cioè fin da quando il corpo si stava formando nel grembo materno ???

Nel discorso intendevo la prima, a volte non ci sono neanche contrazioni, proprio non ci interessiamo di alcune cose, ci dormiamo sopra, le contrazioni e anche i dolori iniziano quando iniziamo ad accumulare troppa roba, e più cose si accumulano, più è facile che si annodino e ingarbuglino
Quote:


già......
per quanto riguarda i tratti che ci hanno lasciato i nostri genitori accediamo in qualche modo alla loro memoria attraverso il nostro corpo...

Non solo, l'esempio che facevo dell'eventuale casa di famiglia, le opere e quant'altro.
Non a caso il primo gradi di immortalità di un individuo è determinato da quello che fa e per quanto a lungo questo è ricordato da chi gli sopravvive
Quote:


Non ho capito bene quello che ho evidenzianto, come si fa a riportare da "fuori" una cosa dimenticata ????
Ray ha capito bene, se invece intendevi in senso pratico, era in programma espandere dei discorsi collaterali già iniziati e magari anche iniziarne uno apposito.
Ricordare è molto importante ai fini evolutivi, non è solo una questione di abilità più o meno sfoggiabile o utile per studiare, senza entrare troppo (ora) nel discorso se questo corpo fisico lo potremmo definire una memoria più o meno volatile è evidente che ci occorrerebbe attraverso il ricordo (di noi stessi si dice, ma anche in generale) organizzare un diverso tipo di memoria che costituirà un corpo più evoluto, capace di durare e vivere in altri ambienti.
Uno non è connesso  
Vecchio 27-05-2008, 23.46.27   #18
Uno
Amministratore
 
L'avatar di Uno
 
Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,693
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio
Non è la sezione adatta, ma... globalmente , parti visibili e meno visibili, significa compresi i corpi che andiamo a "costruire" facendo un lavoro su di noi?

No intendevo quello che abbiamo già
Quote:


Oltre al corpo fisico, alcuni parlano di corpi già esistenti, da quel che ho capito, si tratta invece di corpi che vanno "costruiti" , che esistono solo a livello embrionale. Questo significa che se la nostra memoria è il corpo, "ampliandolo" abbiamo la possibilità di ampliare molto anche la memoria?

con il post che ho scritto prima di questo forse ti chiarisco un pò la cosa
Quote:


Se una persona soffre di forti dolori , gambe, anche, ginocchia etc.. ai massimi livelli, quando le memorie non elaborate si accumulano, possono arrivare a creare rigidità .. fino ad arrivare alla morte, a fare spegnere lentamente il corpo?
bingo.... quando non si riesce più a saltarne fuori, si "annoda" tutto e piano piano la vita non è più possibile, dove metteresti le nuove memorie?
Uno non è connesso  
Vecchio 27-05-2008, 23.49.39   #19
Ray
E' praticamente nato/a qui
 
L'avatar di Ray
 
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
bingo.... quando non si riesce più a saltarne fuori, si "annoda" tutto e piano piano la vita non è più possibile, dove metteresti le nuove memorie?
Questo spiega praticamente tutto riguardo i problemi ormai purtroppo comuni di molti vecchi.
Ray non è connesso  
Vecchio 28-05-2008, 02.03.01   #20
Kael
Cittadino/a Emerito/a
 
L'avatar di Kael
 
Data registrazione: 06-08-2005
Messaggi: 3,153
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
se una cosa è nella zona di memoria accessibile possiamo ricordarla o no, ma se la riportiamo da "fuori" la ricordiamo per forza
Scusa ma non capisco questa frase... Se da fuori della zona di memoria accessibile riportiamo "dentro" una cosa la ricordiamo per forza.... allora quand'è che pur stando dentro, non la ricordiamo?
Forse quando è sempre rimasta dentro (o almeno da molto tempo), ma con gli anni è andata a perdersi magari sotto a scaffali e scaffali di roba ed ora è coperta di polvere? Viceversa una cosa appena entrata sarebbe ancora "pulita" e quindi impossibile da s-cordare?
Kael non è connesso  
Vecchio 28-05-2008, 09.50.00   #21
Uno
Amministratore
 
L'avatar di Uno
 
Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,693
Predefinito

La prima volta che qualcosa ti impressiona puoi elaborarla o no, a seconda dei casi te ne ricorderai (praticamente per sempre, ma ci sono anche altre possibilità più complicate) oppure puoi mettere in qualche stanza della memoria, che poi corrisponde ad una zona corporea, visibile o meno.
Quel da "fuori" era virgolettato perchè non è un reale fuori, lo è rispetto all'elasticità della mente che non è in grado di esplorare tutte le stanze della memoria (senza particolari lavori), ma comunque è nella memoria, infatti ho scritto "ri-portiamo da".
Se è già nella memoria e la ripeschiamo in tale modo dobbiamo per forza ricordarla, non c'è altro modo per prenderla, tenendo presente che esistono anche i ricordi confusi (per esempio) cioè qualcosa che quasi si può dire che è su un limbo, non è ben inserito nei ricordi, ma neanche buttato alla rinfusa in una delle stanze della memoria.
Uno non è connesso  
Vecchio 28-05-2008, 11.31.44   #22
Ray
E' praticamente nato/a qui
 
L'avatar di Ray
 
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
bingo.... quando non si riesce più a saltarne fuori, si "annoda" tutto e piano piano la vita non è più possibile, dove metteresti le nuove memorie?
Ragionandoci però c'è un'altra cosa che mi fa sorgere dubbi. Se elaboro le memorie e se questa elaborazione alla fin fine corrisponde nel "fare una copia" della memoria in altro archivio migliore e più duraturo, oltre che adatto ad altri ambienti, che succede della memoria che ho elaborato? Mica sparisce... o si? Com'è che si crea più spazio?

Io pensavo che questa elaborazione, essendo anche una sistemazione, ottimizzi lo spazio a disposizione nel corpo fisico (oltre alla copia intendo)... un po' come i libri messi bene negli scaffali o ammucchiati in pile sparse... il che permette l'ingresso di nuove memorie e quindi, un lavoro di questo genere, permetterebbe per esempio una vecchiaia con una memoria più funzionante.
Oppure (o anche), parlando di sublimazione, questo lavorio immaginavo che riducesse l'ingombro (riducendo la densità) e quindi ne sta di più (la faccenda dei ricordi svuotati).

Certo, se l'elaborazone "trasferisse" la memoria o parte di essa allora non ci sarebbe limite, ma può andar via da dove è?


La mia "teoria" attuale, basata anche su quel che riesco a percepire degli effetti sul lavoro su me stesso è che lavorando un ricordo lo svuoto dell'energia che vi ho lasciato e nel corpo resta la forma vuota (tipo crosta di formaggio) e il resto si trasferisce in altro archivio (il formaggio). Quindi è tutto accessibile ma anche consumato.
Mi manca un pezzo però no?
Ray non è connesso  
Vecchio 29-06-2008, 16.13.01   #23
cassandra
Cittadino/a Stabile
 
L'avatar di cassandra
 
Data registrazione: 21-06-2007
Messaggi: 624
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Prendo le questioni tutte insieme approfondendo

Detta in maniera cruda il nostro corpo (globalmente parti visibili e meno visibili) è la nostra memoria, con le azioni più materiali è evidente, se mi faccio un taglio mi rimane la cicatrice, l'accumularsi (a goccia a goccia) della paura (che può essere in altra forma, tipo ansia o simili) di qualcosa in proporzione alla forza vitale originale mi fa diventare i capelli bianchi, un nervoso protratto nel tempo mi ulcera lo stomaco... insomma segni che sapendoli leggere corrispondono a ciò che ci è accaduto. Ma se sapessimo leggere i dati più a fondo qualsiasi odore, suono, immagine etc... si imprime nel nostro corpo (nell'intero corpo, ripeto, ivi comprese le parti non percepibili/visibili).
Man mano che ci succede qualcosa, il nostro corpo adegua la forma, forma che non dimentichiamoci è informazione (potremmo arrivare a parlare dei decadimenti atomici e delle reazioni chimiche che sono condizionate dal luogo -quindi da quello che c'è intorno che succede- e dal tempo, ma ora non andiamo così a fondo). Ma noi non siamo il corpo, il corpo è il nostro strumento di lavoro e di esperienza, lo strumento che utilizziamo per interagire. La Mente è quella che ricorda, cioè ri-mette in corda... esattamente come le perline di una collanina (come i rosari delle varie tradizioni).
Quanto più la mente ha accesso cosciente al corpo, tanto più ricorda, ecco cosa intendevo per elasticità, partendo da un punto (non spaziale) possiamo allungarci verso le nostre estremità tanto quanto abbiamo la forza per farlo e siamo elastici... non è solo metaforica la cosa, a livello energetico anche ci sono contrazioni ed espansioni.
Va da se che se che se il nostro corpo è la nostra memoria personale, la mia casa è la memoria della mia famiglia, il mio paese etc etc... (ricordiamo sempre che i dati e le informazioni vanno dai più grossolani piani materiali ai più sottili e anche più ricchi)
Quindi ecco cosa significava che se la mia elasticità mi permette di andare oltre i confini personali della memoria posso arrivare a quelli famigliari (non intendo solo tramite racconti) e via via oltre....
Come accennavo in altra discussione a volte memorie non elaborate si accumulano in alcune parti del nostro corpo in maniera maggiore, per esempio spalle e gambe arrivando fino a far male. C'è differenza a tenere un magazzino in ordine perchè la merce che entra si controlla volta per volta e un magazzino in cui si tirano sacchi in mezzo a una stanza.
Quindi l'elasticità è ininfluente se dobbiamo sistemare la prima stanza attigua, ma man mano che andiamo verso le estremità occorre sempre più.
Dimenticare significa che è fuori dalla portata della mente, se la nostra mente non è abbastanza elastica da arrivare in un punto della nostra memoria quella cosa l'abbiamo dimenticata, se l'elasticità aumenta automaticamente la rimettiamo in corda, la ricordiamo, cioè se una cosa è nella zona di memoria accessibile possiamo ricordarla o no, ma se la riportiamo da "fuori" la ricordiamo per forza
Due ultime cose per ora:
Non è errato, anche se bizzarro alle orecchie comuni, dire che abbiamo dimenticato tutto quello che è successo nell'universo
Forse alla luce di queste nuove cosette qualcuno capirà qualcosa in più sugli scopi del training autogeno che propongo come metodo iniziale per il recupero della coscienza corporea... è tutto collegato
Mi vien da dire,visto che non sono comune.. che lavorando a fondo si potrebbe arrivare un giorno ad attingere anche dalla memoria universale,noi siamo parte del tutto e come pezzettino di esso,abbiamo anche quella memoria sepolta sotto tonnellate di sovrastrutture.
Mi viene anche che quando non riusciamo ad accedere ad un ricordo,forse è perchè non eravamo noi presenti in quel momento,ma stavamo agendo seguendo la memoria di qualcun altro (parente,sconosciuto etc.faccio riferimento alla memoria degli antenati ed anche alla collettiva..il famoso inconscio collettivo)per cui perdo i dati perchè si vanno a depositare in una memoria di cui non essendo consapevole,non riesco a raggiungere e vedere..
Seguendo il discorso,mi torna alla mente il tread sulla cellulite,memorie irrisolte anche quelle suppongo..ora per voler ricapitolare e risolvere bisogna esercitarsi ad aumentare l'elasticità per poter raggiungere anche quei ricordi che stanno sedimentando lì ad esempio..
Il TA quindi serve anche a creare una relazione diretta tra mente e corpo,(per non dire riaprire i collegamenti)cosicchè si aprano i canali e le memoria possono risalire a galla..come anche avendo più energia e padronanza,andarli a ripescare,riportandoli da fuori..
Per ora mi fermo..

Ultima modifica di cassandra : 29-06-2008 alle ore 16.16.57.
cassandra non è connesso  
Vecchio 29-06-2008, 20.20.09   #24
jezebelius
Organizza eventi
 
L'avatar di jezebelius
 
Data registrazione: 27-02-2005
Messaggi: 1,865
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da cassandra Visualizza messaggio
Seguendo il discorso,mi torna alla mente il tread sulla cellulite,memorie irrisolte anche quelle suppongo..ora per voler ricapitolare e risolvere bisogna esercitarsi ad aumentare l'elasticità per poter raggiungere anche quei ricordi che stanno sedimentando lì ad esempio..
Il TA quindi serve anche a creare una relazione diretta tra mente e corpo,(per non dire riaprire i collegamenti)cosicchè si aprano i canali e le memoria possono risalire a galla..come anche avendo più energia e padronanza,andarli a ripescare,riportandoli da fuori..
Per ora mi fermo..
Allora, provo a vedere se ci ho capito qualcosa.

In sostanza il nostro corpo è la "nostra " memoria. Questo, come fa la memoria con altro di più sottile, registra. In effetti mi viene in mente quel che dice Cassy sulla cellulite ma anche riconduco la cosa alle varie pratiche di riflessologia plantare, ad esempio, attraverso le quali l'operatore, massaggiando alcune parti del piede, può vedere se c'è stato qualcosa che ha dato, a quel punto in particolare, una " durezza ", un nodo, un ingarbugliamento.
In questo senso appunto il corpo registra e qui ci starebbe il discorso che talvolta mettiamo in alcune stanze del nostro corpo ", nel senso che è esso stesso che registra, l'accaduto e lo presenta all'esterno sotto diverse forme, come quindi la durezza in un punto, un dolore alla spalla, un ulcera o anche un infarto.

Nel lavorare la memoria, e quindi attraverso un lavoro per riaprire quei canali chiusi - nel senso ri-collegare attraverso la coscienza del corpo, questo ultimo con la mente e dunque per tale motivo la pratica del TA - posso sia accedere alla memoria ( sia quella del corpo che dunque ha "registrato" tutto ciò che mi è accaduto, sia a quella via via più lontana da questa, pertanto in seguito al mio essere divenuto più elastico con la mente, aver attribuito alla mente stessa una maggiore elasticità ); ma anche, modificando ( nel senso di attingere da questo ) il " dato memorizzato" posso conseguenzialmente cambiare la mia " struttura fisica".
A questo si fa riferimento quando si dice: " modificare la struttura psico-fisica" ?
Se modifico allora il mio strumento di " lavoro ", quale è il corpo mediante il ri-prendere quel che - nello strumento medesimo - è registrato, credo di potere affermare che posso usufruire così di uno mezzo " più fine ", meglio dire forse "definito" che " sopporti" un carico/lavoro maggiore, rispetto ad un corpo normale.
Ovviamente non mi riferisco al carico fisico nel senso di peso materiale ma alla tensione che deriverebbe da un essersi inoltrati in una zona solitamente inaccessibile, quale è quella appunto che definisce alcune zone della memoria; fino pertanto ad arrivare a " ri-cordare" gli eventi che ci hanno interessato, che hanno interessato la nostra famiglia, o più in generale, dunque, la memoria Universale.
Per altro, forse c'entra poco, potrei " accedere " ai ricordi di Tizio, sapendo che sono suoi e farli miei, nel senso dell'esperienza. Ed ancora, seguendo questo filo, Conoscere il suo passato ( non solo nel senso di vita ) o ciò che l'ho ha riguardato, quindi Conoscerlo meglio di quanto lui crede di conoscersi!

Mi fermo.
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
jezebelius non è connesso  
 


Strumenti discussione Cerca in questa discussione
Cerca in questa discussione:

Ricerca avanzata

Regole di scrittura
Tu non puoi inserire nuovi messaggi
Tu non puoi rispondere ai messaggi
Tu non puoi inviare files
Tu non puoi modificare i tuoi messaggi

Il codice vB è Attivato
Le faccine sono Attivato
Il codice [IMG] è Attivato
Il codice HTML è Disattivato
Vai al forum

Discussioni simili
Discussione Autore discussione Forum Risposte Ultimo messaggio
Libertà in Internet: deve essere senza limiti? Uno Manifestazione pacifica del nostro volere 14 07-12-2008 15.12.01
5) La ballerina senza la ballerina Uno Tecniche Evolutive 52 22-10-2008 13.40.52
non c'è due senza tre Ray Aforismi, Proverbi, Modi di dire 7 31-10-2007 20.06.12
l'uccello senza gambe e quello con le zampe grosse Uno Esoterismo 11 12-07-2007 09.46.21
Connessione senza fili Shanti Pc 12 23-12-2005 21.59.55


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 08.41.24.




Powered by vBulletin Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Questo sito non è, nè può ritenersi assimilabile ad una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità, esclusivamente sulla base della disponibilità del materiale. Pertanto, non è un prodotto editoriale sottoposto alla disciplina della l. n. 62 del 2001. Il materiale pubblicato è sotto la responsabilità dei rispettivi autori, tutti i diritti sono di Ermopoli.it che incoraggia la diffusione dei contenuti, purchè siano rispettati i seguenti principi: sia citata la fonte, non sia alterato il contenuto e non siano usati a scopo di lucro. P.iva 02268700271