Discussione: Sapere ed Essere
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Vecchio 14-10-2006, 18.02.14   #4
jezebelius
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Mi pare che ne abbiamo parlato anche altrove.
Ad ogni modo mi sembra sia lampante questa " divisione ".
Sostanzialmente si tende a " mostrare " ciò che si è acquisito ( studio, nozioni, etc ) che deriva da una dimensione prettamente intellettuale, per potere " acquistare " un posto nella società.
Credo che sia fuori di dubbio considerare anche il tempo nel quale stiamo vivendo. La collettività, per una serie di dinamiche evolutive secondo me, si è modificata a tal punto che non puo fare a meno di considerare " anche "( forse pure in maniera maggiore che prima ) l'aspetto esteriore ossia come ed in che modo un individuo si mostra - come se si dipendesse da questo aspetto in quanto primo elemento a cui ci si affida per " giudicare " - e questo non puo non essere utilizzato, a patto che lo si consideri un mezzo per arrivare ad una più attenta considerazione dell'individuo e non del posto che questo occupa. E' deleterio quando diviene " fine " del giudizio o peggio lo si usa per acquisire una dimensione sociale.
Detto questo mi sembra che i due Aspetti vadano bilanciati per avere una buon equilibrio sia sociale, sia individuale. Per quest'ultimo poi il discorso puo essere a parte per tutto quello che ne consegue.
E' evidente che il Sapere e cioè mostrare una saccenza particolare risulta essere caratteristica monca se non supportato dall'Essere. Anche infondere parte di se, come dice Gris, è un esempio.

Continuo dicendo che un medico chirurgo, ad esempio, sarà, dal lato del Sapere, valutato in conseguenza del suo bagaglio di conoscenze ...! Certamente sarà inserito nella società, ad un determinato livello per il " posto " che ricopre( che gli si attribuisce ).
L'Essere mi pare invece sia stato oscurato in questa valutazione per cui ad oggi risulta difficile utilizzarlo come elemento a cui aggrapparsi per la integrazione sociale. Ad esempio all'opposto uno stesso medico che integra alle sue conoscenze qualora mostri un lato del suo Essere potrebbe essere un esempio di bilanciamento, a differenza del primo che lavora solo per potere comprare una barca non infondendo " nulla di se ".
Gli aspetti che, secondo me spingono le caratteristiche interiori verso ciò che si " costruisce " esternamente possono risultare evidenti a chi è abbastanza attento. La solidarietà ad esempio è componente integrante dell'Universo interiore ma questa può essere oscurata, se a prevalere è la brama di possesso, ovvero potrebbe addirittura non esistere ( anche se in Potenza potrebbe essere svilippata ) .
In conclusione, è' più semplice catalogare attraverso parametri esteriori pittosto che per ciò che di "intenso " si trasmette, no?
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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