Discussione: Proiezioni
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Vecchio 06-06-2008, 00.55.43   #4
Ray
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Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio
Provo a vedere se ho capito qualcosa.. il discorso proiezione come "tengo , ma produco un'immagine" mi è chiara, nel senso che non è che cedo all'altro un qualcosa, semplicemente faccio in modo di vederlo al mio esterno (che poi spesso è l'unico modo per poter vedere certe cose). Non da ultimo lo vedo come qualcosa di estraneo, qualcosa che non riconosco in me, ma che invece è presente giusto?
A me continua a ricordare il discorso degli specchi, ma quando mi specchio vedo un riflesso, qualcosa che è presente in me ma anche nell'altro (anche se posso amplificarlo se proietto appunto i miei bisogni, disagi, paure etc.. ?), mentre nella proiezione faccio tutto da me? Proietto nell'altro cose che nell'altro non sono presenti?
Non è che proiettiamo per poter vedere, la proiezione è un meccanismo automatico di difesa da qualcosa di nostro interno che ci è intollerabile (o spiacevole) ma dal quale non possiamo fuggire e quindi lo neghiamo come nostro e lo attribuiamo ad altri o anche ad un oggetto.
A questo punto è chiaro che, quando ci relazioniamo con l'altro in cui abbiamo proiettato, ci relazioniamo anche con la parte di noi negata e spostata (a volte solo con quella o principalmente)... quindi la connessione con gli specchi ci sta... l'effetto che l'altro ci fa è quello che in realtà ci fa quella parte di noi spiacevole che abbiamo negato.
Da cui il discorso che facevamo negli specchi per il quale, se qualcosa dell'altro di da fastidio, allora è certamente anche nostro.

Comunque è interessante che, per esempio per Jung, non proiettiamo solamente parti negative o vissute come tali, ma possiamo anche proiettare parti positive e funzionanti, se queste non si incastrano con uno stato generale... tipo ho scarsa considerazione di me e quindi proietto fuori il me vincente o il me di riferimento che da buoni consigli o cose così...


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Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio
L'essere agiti, significa che fintanto che non riusciamo a riconoscere come nostre quelle proiezioni, non avremo nessuna possibilità di controllarle, e quindi di smettere con il "film"?.. mentre nel momento in cui mi rendo conto che sono io che che proietto sull'altro, a quel punto non potrò più fare finta di credere che il bisogno sia nell'altro e non in me.. il film si dovrà interrompere per forza. Se si riesce a riconoscere il meccanismo è un buon modo per conoscere parti di sè stessi che non avremmo modo di vedere in nessun altro modo credo.. ..
Esatto. In nessun altro modo. Con tutte le relative implicazioni che ci possono essere sia sul relazionale, in campo psicologico, che nella Ricerca sul gruppo o, se pensiamo alle proiezioni positive, alla figura del Maestro (anche le negative si cucca cmq...)


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Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio
Per contro-proiezione intendi che l'altro ci da una "risposta" alla nostra di proiezione? Esempio: io credo che tu abbia bisogno di essere ascoltato, allora mi pongo in ascolto, dall'altra parte troverò terreno fertile per cui l'altro parlerà credendo che io abbia bisogno di quello?Come dire che anche le proiezioni si "incastrano" vicendevolmente ?

Se hai voglia di provare con qualche esempio.. questa parte non mi è molto chiara onestamente. ..
Si, le proiezioni si incastrano, nel senso che io proietto in te una parte di me e tu ne proietti in me un'altra che presenta una certa congruenza... possono addirittura essere la stessa parte, ma qui la cosa si complica notevolmente e quindi propongo di studiare un esempio su tutto il discorso.

Prendiamo il caso classico del geloso proiettivo, ovvero colui che è smodatamente geloso in un modo del tutto sproporzionato alla realtà. Egli attribuisce all'oggetto della sua gelosia (moglie, marito, fidanzata/o o quel che è) tutta una serie di pulsioni, pensieri, desideri, voglie e intenzioni che sono tutte sue. Siccome nega in se i suoi stessi desideri poniamo di tradimento, li nega e li proietta nel partner, mettendo dentro di lui/lei le cose sue che giudica negativamente e che in se stesso perseguita... di fatto poi perseguitando il partner. Quindi si relaziona con se stesso e non con il partner, comportandosi come segretamente ritiene ci si dovrebbe comportare con lui.
Mi fermo qui per ora, prima di vedere come l'altro accoglie e contro-proietta (o rifiuta o altro).

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Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio
Se ho ben capito puo' diventare un problema se noi invece che rapportarci con la persona che abbiamo di fronte le attribuiamo tutta una serie di proiezioni, secondo cui crediamo che quella persona sia quello, e magari è tuttaltro.. se per caso o dopo un po' di tempo ci rendiamo conto di quel "altro" non riconosciamo più chi abbiamo di fronte e saltando il palco, salta anche il rapporto..
Questo dimostrerebbe anche la scarsissima considerazione che abbiamo nell'altro ma di come lo usiamo come "riempitivo", senza mai vederlo/ascoltarlo veramente..
In parte ti ho già risposto... l'ultima frase è fondamentale.
Ray non è connesso