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Vecchio 03-07-2008, 23.50.22   #12
griselda
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Originalmente inviato da stella Visualizza messaggio
Il cercare l'autorità e il negarla allo stesso tempo è una cosa che ci accomuna...
Certe volte si avrebbe bisogno di una persona di cui fidarsi ma va a finire che non ci si fida di nessuno tranne che di se stessi e delle proprie intuizioni.
Questo accade o quando da piccoli ci si è sentiti traditi da chi ci si fidava (perchè altro non si poteva fare, bisognava fare come volevano loro e basta) oppure perchè ci si è trovati ad affrontare da soli la vita troppo presto.... da adulti però, coprendo il ruolo che avevano con noi, si riesce a comprendere e perdonare e questo è bene, portare avanti un rancore è controproducente.
Però basta un'osservazione, una critica, a mettere in crisi e allora si reagisce perchè non si accetta da chicchessia (dopo la fatica che abbiamo fatto per arrivare dove siamo), ma solo da chi stimiamo migliore di noi, "perfettibile".
Se si è tanto sensibili alle osservazioni, almeno per mia esperienza, è perchè sotto sotto si sente che quell'osservazione potrebbe essere giusta e bisognerebbe farne tesoro, lo so è difficile, perchè a me succede che quando mi fanno un'osservazione mi sento colta in fallo e sul momento non so come reagire...
Se invece l'osservazione è ingiusta e la persona che la fa dovrebbe prima guardare se stessa, vado in crisi lo stesso, perchè prima di parlare mi faccio mille scrupoli e non trovo subito la forza di dirglielo.
Ma in un'altra occasione trovo il modo di dirglielo che cosa vedo che non va, ma non attaccato al momento dell'osservazione nei miei confronti, ma in tempi diversi...
Comunque quando si pensa di essere nel giusto, le osservazioni dovrebbero passare senza far male, quelle che fanno male vuol dire che qualcosa hanno toccato... ripeto, questa è la mia esperienza.
Certe volte si avrebbe bisogno di qualcuno che ci dica se quello che facciamo è giusto o sbagliato, una persona che riteniamo affidabile e "perfettibile" da tenere come punto di riferimento, io l'ho trovata in un'amica ma comunque anche qui qualcosa non va, perchè quando mi dice qualcosa che non voglio sentire poi va a finire che faccio di testa mia... e allora che le chiedo a fare ???
Me la raccanto dicendo che lei ha un vissuto diverso che non è il mio e che nessuno può sentirsi nei miei panni come mi sento io, così non mi fido, però ci tengo comunque ad avere un parere diverso dal mio su cui poi confrontare le mie scelte...
Tutto questo mi fa sorgere una domanda: quand'è che ci si può definire maturi ?
Quando facciamo come i frutti che giunti a maturazione si staccano dall'albero perchè l'albero ha già dato tutto quello che doveva dare ?
A sedici anni già non avevo più fiducia nel mondo: l'amicizia non esiste, l'amore è effimero, tutti sono imperfetti e fanno i giudici degli altri, tutti vedono la pagliuzza negli occhi degli altri e non vedono la loro trave.
Li ho creato la divisione definitiva, non credo a niente ed a nessuno se non l'ho vissuto sulla mia pelle non è vero.

Ecco che gli apounti non mi vanno bene mi bruciano perchè tu che parli nascondi la tua imperfezione e pensi alla mia: ma guardati tu e quando sei perfetto allora potrai dirmi qualcosa.

Piena di rabbia, piena di rancore per tutti i tradimenti subiti mi sono chiusa a riccio: ma che volete da me? Che ne sapete voi di ciò che ho passato e vissuto? Ma cosa potete capire?
Io non vi faccio appunti ma voi non fatene a me per favore che non reggo.

OT ognuno ha la propria sofferenza c'è chi la sbatte in faccia tutti quelli che incontra come una bandiera, io l'ho sempre nascosta sotto la sabbia. Ho sempre fatto finta che non esistesse. fine OT

Ora da quando sono qui ad Ermo ci sto provando ad aprirmi ad accettare l'altro, a volte mi riesce a volte no, ma va meglio, la critica brucia sempre, ma cerco di mettere da parte questa importanza personale e prendere quello che riesco perchè so che non è detto per ledere ma per aiutare a vedere dove non vedo, può capitare anche che sia uno sbaglio anche, ma so che non è fatto con cattiveria.

Il punto è che fuori da Ermo mi sento persa, l'ho provato al mare, ero persa, mi sentivo sola, e questo non va bene. Ho visto che se qui riesco a prendere fuori è come prima: altro che armeria bombe a mano e napal userei non vi avvicinate troppo perchè sono armata, non vi rispondo ma vi brucio con lo sguardo o con il pensiero.

Per l'autorità non ne parliamo se sei autoritario ti detesto già in partenza chi sei tu per impormi qualcosa? Però se sei autorevole ti ascolto, poi magari non riesco a prendere niente o molto poco, però mi piaci e mi metto verso di te, ma non sbagliare perchè non sopporto le delusioni.
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