Discussione: Peccato
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Vecchio 30-03-2007, 12.36.13   #16
jezebelius
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Già. Di primo acchito verrebbe da dire che il peccato non esiste, ma non può essere perchè se non esistesse sarebbe una mancanza (e quindi un peccato e quindi esisterebbe e riecco il paradosso).

Viene allora da suppore che il peccato sia vuoto (oltre che un vuoto). Sono senza peccato se ho riempito tutti i vuoti... è un po' meglio, ma se riempio il peccato ho cmq un peccato... forse si tratta solo di im-perfezione.

Ma si finisce in ogni caso ad aver bisogno del peccato per perfezionarsi, il che non suona dato che è una mancanza. Mah, mi sa che per ora mi tengo il paradosso...
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Originalmente inviato da griselda Visualizza messaggio
Ho peccato di ingenuità per cui non sono stato il suo contrario quindi
scaltro.
Se avessi peccato di scaltrezza non sarei stato ingenuo.
In questi termini il peccato la pecca è la mancanza dell’altro lato della medaglia. L’uomo integro cosa avrebbe fatto? Analizzate entrambe le possibilità avrebbe scelto ma cercato una via di mezzo? O il motivo che lo muoveva verso la scaltrezza o l’ingenuità?
Però se partissi, io uomo, da quelle mancanze, poichè come diceva Uno bisogna comprenderle....!
Com-prendere, come ripetiamo anche in altre parti, vale a dire contenere in se. Sostanzialmente ognuno gia contiene queste mancanze( ma probabilmente non sa di averle) che secondo me possono avere una duplice valenza, seguendo ciò che Ray ha detto sulla Im-perfezione.
Se da un lato il peccato risulta essere funzione della im-perfezione, e quindi della divisione dalla Unità Divina, per contro perchè non utilizzarlo come propellente per fare in modo di ri-congiungersi a detta Unità?
Cioè...è naturale, diciamo cosi, essere nel peccato e chi vi continua a soggiornare è colui che per una serie di motivi ( o anche di scelte umane) vive nel peccato facendosi trasportare dalla " materia " solida ossia dalla divisione di cui è prigioniero. Ora la Comprensione di questo, e dunque delle mancanze, sconvolge un po, a mio avviso, la staticità costringendo l'uomo a prendere coscienza di dette mancanze ( e quindi comprenderle). Di conseguenza più ne prende coscienza e più si avvicina alla Unità dalla quale era diviso.
Alla fine la vedo come una Incapacità di Scelta dell'uomo, da un lato, di riuscire a fare questo lavoro, poichè intanto ci si può liberare( o meglio..contenere) il peccato in quanto lo si conosce mediante la consapevolezza; dalll'altro risulta essere il motore che mi aiuta ad uscire dalla parzialità delle mie scelte...mah!!
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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