Discussione: Disciplina
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Vecchio 07-08-2007, 15.53.46   #25
griselda
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Originalmente inviato da Kael Visualizza messaggio
Tiro su sta vecchia discussione perchè ieri stavo leggendo un libro che parlava appunto di disciplina. Brevemente, il maestro deve andare via per qualche tempo e consegna le chiavi della stanza segreta al suo allievo, dicendogli di non entrarvi assolutamente. Non contento, il maestro punzecchia ulteriormente l'allievo dicendogli ancora "...e se proprio non riesci a resistere alla tentazione di entrarci, almeno evita in tutti i modi di aprire una di quelle fialette viola poste sugli scafalli alla destra del mio scrittoio".
Insomma, proprio un fetentone di maestro questo..

Fattostà, com'era prevedibile, il maestro se ne va lasciando l'allievo a crogiolarsi nel più atroce dubbio. Entro o non entro? Passano i giorni e lo studente si "cucina" sempre di più... la mente inizia a partire per le sue, inventandosi le più assurde motivazioni per entrare, per disubbidire al maestro, etc etc.. La proibizione del maestro diventa quasi un invito: perchè specificare il fatto delle fialette viola? Questo vuol dire che implicitamente voleva che entrassi?

A questo punto io mi sono identificato nel maestro, e mi sono messo a pensare se al mio ritorno avrei preferito scopire che mi avesse ubbidito oppure no. E ho trovato due forze. Una che spinge, e una che frena.
Ho visto che c'era un fuoco nell'allievo che lo spingeva ad entrare, desiderio di conoscere, voglia di scoprire... e c'era un'altra forza (disciplina) che lo frenava.

Tutto dipende dal rapporto di queste due forze. E se l'allievo fosse entrato questo non significherebbe che non ha disciplina... Mi spiego meglio, con un esempio: un allievo che ha 100 di fuoco come spinta, e 90 di disciplina come freno, disubbidisce ed entra. Un altro allievo che ha 30 di fuoco come spinta, e 40 di disciplina come freno, ubbidisce e non entra.
Fra i due dunque è entrato (ha disubbidito) quello con più disciplina...

E' chiaro però che un maestro, dovendo dare un compito al secondo allievo (quello con più disciplina che fuoco) avrebbe inventato un giochino contrario, cioè per creargli frizione l'avrebbe fatto lavorare sulla spinta e non sul freno...

Insomma, questo libro mi ha fatto capire che non è tanto importante se entri o non entri, ma lavorare su questa frizione che si crea dalle due forze spinta/freno. E che il paragone non deve essere con gli altri, ma con se stessi.

Spinta e freno devono essere allo stesso livello, e allora si crea il più grosso dei paradossi: se un corpo lanciato ad una velocità inarrestabile si scontra contro un muro inamovibile, chi è che vince? Ovviamente il corpo non può abbattere il muro, perchè altrimenti il muro non sarebbe inamovibile, ma nemmeno il muro può fermare il corpo, perchè altrimenti non avrebbe una potenza inarrestabile... Non possono nemmeno fermarsi a metà, perchè in quel caso vincerebbe comunque il muro inamovibile...
La risposta razionale a questo paradosso è che contiene un errore: cioè se esiste un corpo che viaggia ad una velocità inarrestabile, non può esistere nulla che lo freni, viceversa se esiste un muro inamovibile, non può esistere un corpo lanciato ad una velocità inarrestabile...
Sono insomma due superlativi a confronto, che la nostra razionalità spinge ad escludere. Un superlativo non conosce rivali, altrimenti non sarebbe un superlativo...

Forse invece, quando spinta e freno arrivano a questo livello, quando si comprende questo paradosso, si rompono le catene reazionali di causa/effetto e si inizia a decidere veramente...
Mi hai fatto pensare al fatto che se non hai la disciplina giusta ci pensa la vita a disciplinarti ma lo fa non badando a spese ovvero alle conseguenze che invece il Maestro centellina, dosa la giusta miscela per poter ricreare l'equlibrio senza andare per forza a "schiantarti contro ad un muro" per imparare che non la via giusta.
E che quindi se sei mancante di una cosa Lui ti stimola a produrla in te senza che essa venga a cercarti.
Al contrario se l'hai in esubero fa in modo che venga limata.
Il tutto per imparare ad avere il giusto equilibrio che una volta imparato a mantenere autonomamente avrai la capacità di Fare.
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