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Vecchio 27-05-2008, 00.46.49   #13
Uno
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Prendo le questioni tutte insieme approfondendo

Detta in maniera cruda il nostro corpo (globalmente parti visibili e meno visibili) è la nostra memoria, con le azioni più materiali è evidente, se mi faccio un taglio mi rimane la cicatrice, l'accumularsi (a goccia a goccia) della paura (che può essere in altra forma, tipo ansia o simili) di qualcosa in proporzione alla forza vitale originale mi fa diventare i capelli bianchi, un nervoso protratto nel tempo mi ulcera lo stomaco... insomma segni che sapendoli leggere corrispondono a ciò che ci è accaduto. Ma se sapessimo leggere i dati più a fondo qualsiasi odore, suono, immagine etc... si imprime nel nostro corpo (nell'intero corpo, ripeto, ivi comprese le parti non percepibili/visibili).
Man mano che ci succede qualcosa, il nostro corpo adegua la forma, forma che non dimentichiamoci è informazione (potremmo arrivare a parlare dei decadimenti atomici e delle reazioni chimiche che sono condizionate dal luogo -quindi da quello che c'è intorno che succede- e dal tempo, ma ora non andiamo così a fondo). Ma noi non siamo il corpo, il corpo è il nostro strumento di lavoro e di esperienza, lo strumento che utilizziamo per interagire. La Mente è quella che ricorda, cioè ri-mette in corda... esattamente come le perline di una collanina (come i rosari delle varie tradizioni).
Quanto più la mente ha accesso cosciente al corpo, tanto più ricorda, ecco cosa intendevo per elasticità, partendo da un punto (non spaziale) possiamo allungarci verso le nostre estremità tanto quanto abbiamo la forza per farlo e siamo elastici... non è solo metaforica la cosa, a livello energetico anche ci sono contrazioni ed espansioni.
Va da se che se che se il nostro corpo è la nostra memoria personale, la mia casa è la memoria della mia famiglia, il mio paese etc etc... (ricordiamo sempre che i dati e le informazioni vanno dai più grossolani piani materiali ai più sottili e anche più ricchi)
Quindi ecco cosa significava che se la mia elasticità mi permette di andare oltre i confini personali della memoria posso arrivare a quelli famigliari (non intendo solo tramite racconti) e via via oltre....
Come accennavo in altra discussione a volte memorie non elaborate si accumulano in alcune parti del nostro corpo in maniera maggiore, per esempio spalle e gambe arrivando fino a far male. C'è differenza a tenere un magazzino in ordine perchè la merce che entra si controlla volta per volta e un magazzino in cui si tirano sacchi in mezzo a una stanza.
Quindi l'elasticità è ininfluente se dobbiamo sistemare la prima stanza attigua, ma man mano che andiamo verso le estremità occorre sempre più.
Dimenticare significa che è fuori dalla portata della mente, se la nostra mente non è abbastanza elastica da arrivare in un punto della nostra memoria quella cosa l'abbiamo dimenticata, se l'elasticità aumenta automaticamente la rimettiamo in corda, la ricordiamo, cioè se una cosa è nella zona di memoria accessibile possiamo ricordarla o no, ma se la riportiamo da "fuori" la ricordiamo per forza
Due ultime cose per ora:
Non è errato, anche se bizzarro alle orecchie comuni, dire che abbiamo dimenticato tutto quello che è successo nell'universo
Forse alla luce di queste nuove cosette qualcuno capirà qualcosa in più sugli scopi del training autogeno che propongo come metodo iniziale per il recupero della coscienza corporea... è tutto collegato
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