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Vecchio 01-04-2008, 10.09.41   #52
dafne
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Ops
dimenticavo.... ma quel superfluo di cui parlavamo?
Se come detto sopra "Tutto (quello che abbiamo, che ci arriva, che siamo) ci è necessario" vuol dire che il necessario altrui non è detto che sia necessario a noi... se non forse proprio per imparare questa cosa...
Lo so che è una stupidaggine e pure ovvia... eppure tutto il concetto espresso da San Francesco e cardine di tutti i percorsi Spirituali è questo.... e visto come vanno le cose non sembra che molti lo abbiano compreso. Se voltiamo tutto in rinuncia possiamo azzeccarci come se andando a caccia (non ci vado ma è un esempio) con il cannone facendo fuoco sull'albero becco tutti gli uccellini, ok prendo il bersaglio ma che ci faccio? (a qualcuno serve anche questo, ma è un caso limite)
Purtroppo molte "ideologie" (perchè non mi sento di chiamarle Spiritualità) hanno marcato questo dover rinunciare a tutto senza discriminazione (e non entriamo sull'ovvio perchè, ora non ci interessa), cosa che ha senso come detto già in altre discussioni solo in talune circostanze e settori, es sono ricco e viziato? Magari mi fanno bene 20 giorni di prigione e/o di rinuncie alle comodità (sarebbero meglio 40 ) .
La giusta rinuncia è non voler il necessario altrui, cose che non ci servono e che ci distolgono dal nostro percorso, in questo modo siamo in grado di fare... lavorare.. tutto il necessario e trasformarlo in possibile... insomma la storia dell'erba del vicino, per guardare quella non ci accorgiamo che la nostra è altrettanto verde.
Alla fine siam tornati da capo, come distinguo il superfluo? Ok è quello che non è necessario a me, è il necessario per altri... ma messa in pratica?
Dunque, il necessario è tutto ciò che ci arriva, quindi i fatti, le parole le persona, tutto ciò che forma il nostro quotidiano, il presente si?
Da questo necessario possiamo "tirar fuori" il possibile, cioè dagli avvenimenti e dalle persone che mi circondano posso trovare ciò che "mi serve" per crescere, vivere, evolvere etc..ciò che non mi serve, quindi il superfluo, è ciò che a me non serve ma che magari è importante per altri?Se mi ci attacco non vivo più il mio possibile e tolgo il necessario a qualcuno?
Resto sull'esempio del limone e poi provo a traslarlo nella realtà. Io ho un limone e la buccia è necessaria e il succo il possibile hai detto,la buccia diventa il mio superfluo ma magari è il necessario per Marta che magari la utilizza per fare una torta? Un pò tirata per le orecchie stà cosa mi sà..magari potrei dire che il mio limone è piccolo e quello di Marta è grosso ma mentre Marta ha quel limone che è grosso per la buccia spessa che le serve per la torta, il mio è piccolo perchè è di quelli con la buccia sottile e tanto succo. Se mi rigiro il limone tra le mani pensando alla fortuna di Marta non ne berrò il succo rendendo il possibile inutile?
Nel pratico..eh..si fà arduo ma potremmo dire che tutte le situazioni, anche quelle più incomprensibili, sono necessarie e che se ci mettiamo ad osservarle e a cercare di capire chi siamo, cosa vogliamo, perchè ci siamo trovati e messi in quella situazione etc etc è come se stessimo togliendo la buccia al limone? E comprendere i meccanismi che ci inducono a comportarci nei modi "sbagliati" e riuscire ad eliminarli tenendo solo ciò che ci fà bene, che ci fà crescere può essere come bere il succo di quel limone facendo quindi il possibile?
E distinguere il superfluo è quindi forse lasciare che ciò che non ci serve vada ad altri?
dafne non è connesso