Citazione:
Originalmente inviato da griselda
Di cose belle o brutte quindi ritagli di vita che però possono condizionarla tutta. Forse sarebbe meglio non averne.
|
No Gri.. non dire così
, i ricordi, soprattutto quelli falsi (purtroppo finchè sono soggettivi saranno falsi sempre e divisi in realtà distinte per momenti e soggetti, una sorta di multirealtà soggettiva anche all'interno dello stesso individuo), sono il mezzo che abbiamo per poter davvero ricercare il motivo della loro falsità.
Ad esempio, ci sono ricordi che nutrono una parte fragile di ognuno di noi, e ai quali siamo mostruosamente attaccati, sono nostri, ci appartengono, sono la nostra
sofferenza ed è proprio quel particolare ricordo o tanti insieme che fanno si che non ci si distacchi mai dalla "vittima" o "carnefice" che c'è in noi (è un esempio...).
Continuare a nutrire con sentimenti di chiusura o negativi (ma anche positivi: illudersi di una situazione bella quando invece sono solo nostri desideri=bisogni=mancanze.. e torniamo alla sofferenza) quel ricordo fà in modo di alimentare la soggettività e la falsità dello stesso.
Sforzarsi di ricercare una realtà parallela è il modo di rendersi liberi da quella situazione. Il ricordo è il mezzo, senza di lui, senza la nostra vita, senza le nostre esperienze soggettive non sarebbe mai possibile. Il "come" lo ha descritto Kael (che ha il dono della sintesi, beato lui!!!).
Divertendosi a scambiare in noi stessi i personaggi che assistono al ricordo alla fine lo avremo vissuto in tre, quattro.. anche solo una maniera diversa.
La somma di tutte le diverse esperienze del ri-vivere, forse, daranno la Verità del Fatto. Sicuro comunque faranno una luce diversa sulla questione, che si avvicinerà molto più all'oggettivo.
La Piramide di Kael.