Vangelo Copto di Tomaso
Questi sono i detti segreti pronunciati da Gesù, il Vivente e scritti da Didimo Giuda Tomaso.
(1) Egli disse: "Colui che scopre l'interpretazione di queste parole non gusterà la morte". |
Citazione:
Frase probabilmente che si riferisce sia alle parole racchiuse nel testo e sia alla frase in esame. C'è abbastanza di sviscerare. La prima cosa che mi pare di vedere è una sorta di ricerca della immortalità; un mezzo, quindi, per cercarla e farla propria! Forse l'interpretazione di " queste parole" va oltre, o meglio come tutto, non si ferma ad una chiave di lettura ma ne ha molte. Una interpretazione che si chiede, forse( per non dire certamente ) rappresenta la possibilità di raggiungere il Senso. Ed il Senso può raggiungerlo chi? Naturalmente tutti si può dare più o meno una interpretazione ma il diverso è " Colui" ( mi fa venire in mente" Io sono Colui che E' ). Insomma chi è "Colui"? |
Citazione:
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L'unica parola che "cripta" questa frase non l'avete considerata bene.
"Gusterà". Non è un pò strana rispetto al nostro usuale modo di vedere le cose? |
Colui che scopre...
Scoprire ovvero togliere la coperta... non coprire... togliere il velo... svelare... aprire gli occhi... l'interpretazione di queste parole... cercare quindi il significato nascosto... interpretare... tradurre... cogliere nelle parole il significato... non gustera' la morte. Quando giungera' la morte fisica non gustera' la morte stessa... gustare nel senso del gusto... del fisico... oltre la morte fisica rimane un testimone che non potra' gustarne il momento? Temiamo la morte... un addio definitivo con questo mondo... con la vita come la conosciamo... quando si muore non si torna indietro (non tutti almeno)... gustare la morte ci pare macabro... come e' possibile gustare qualcosa che non ci piace che temiamo?... Eppure e' il momento piu' intenso che possiamo immaginare... ora siamo qui e un istante dopo... booh? |
Citazione:
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a mio avviso si riferisce alla "shekinah" insita in ognuno a livello potenziale
indicata come "colui" per intendere la sua espansione "incarnata" in un soggetto |
Citazione:
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facendo di due UNO a mio avviso intende il superamento della dualità.
l'unione interiore degli apparenti opposti |
in kabbalah ciò è rappresentato da DAAT'
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Tuttavia questo implica che sia una cosa da "mangiare" (mangiare inteso in tutti i sensi... anche la musica o la pittura sono buone da mangiare..), prendere dentro insomma, fare propria. Senza perdermi troppo in sproloqui mi viene in mente un detto: "Dimmi quello che mangi e ti dirò chi sei..." |
boh secondo me con "gustare" intende semplicemente "farne esperienza" sensoriale
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Adesso sicuro ne dico una delle mie scusatemi, ma se ci siamo disentificati da tutto lo saremo anche davanti alla morte po esse? Quindi non più legati al corpo ed ai sensi ma distaccati.
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a mio avviso è come hai detto.
ma non perchè sei "distaccata" più che altro perchè non ti identifichi esclusivamente nel corpo e nei sensi. |
Citazione:
A questo punto sarebbe da capire chi si mangia normalmente la morte. Volendo fare discorsi trasversali lo sciamanesimo del sudamerica proposto da Castaneda è quello che più ci viene incontro... in molto riferimenti parla di sfuggire l'Aquila che ci mangerà, di prepararci con dei sistemi... e allo stesso tempo l'Aquila in quella cultura è lo Spirito. Quindi normalmente lo Spirito si pappa, gusta la nostra morte... ove nostra è il senso di identità per quanto embrionale e misero... |
a mio sentire parla dell'ego in primis (quello che di solito mangia)
e con "colui" invece parla dello sviluppo interiore della shekinah ossia quando facciamo vuoto dentro noi stessi (annullando l'ego) diveniamo veicoli di spirito ciauzz |
Citazione:
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shekinah è un termine ebraico che indica la "scintilla divina" a livello potenziale insita in ognuno di noi.
secondo la kabbalah essa è allo stato embrionale inizialmente. va espansa e sviluppata attraverso la conoscenza di se stessi. |
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Anche io penso...ad un " Gustare" inteso nel senso...di fare proprio. In questo senso allora può anche essere intesa...come qualcosa che possiede un sapore...( si può anche identificare all'interno della frase una di esortazione, appunto " Colui...che scoprirà..non Gusterà la morte") Questo " non gusterà.." ...insomma...come se dicesse, anche, che la morte ha un sapore ( ma non concordo con Kael..quando attribuisce una certa " bontà " alla morte. lo definirei più come...un abbandono, un risucchio..senza sapore ) ma lo individua in un momento preciso.. Non conoscerà la morte...da un momento in poi ossia da quando non la gusterà più..! Gusterà..potrebbe intendersi allora, visto che si parla di qualcosa che " entra" all'atto del gustare ( ma in effetti in un certo senso gia siamo nel " gusto" ), come una presa di coscienza od anche un abbandonare, appunto, un "gusto" che fino ad allora non era identificabile... Cioè..per semplificare: gia siamo nel " gustare" ma non lo sappiamo. Per renderci conto che " gustiamo" qualcosa ( ossia che ne siamo dentro) dobbiamo sapere cosa non gustiamo. Abbandonare l'ambito del gusto, all'interno del quale siamo, per uscirne fuori...un prendere coscienza..; sviluppare, fin dove possibile l'embrione..della identità..fin dove possibile.. |
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Appena nasciamo iniziamo a morire un poco alla volta la morte ci consuma a piccoli bocconi senza che ce ne accorgiamo Castaneda non lo conosco bene so che parlava dei voladores che ci succhiano via energia vitale a poco a poco se non ce ne accorgiamo attraverso le emozioni se non dico cavolate eh? Poi dici che l'aquila è lo Spirito e qui mi sono persa... nonso.gif nonso.gif nonso.gif |
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Io pensavo potesse essere la parte Femminile di Dio associabile allo Spirito Santo ma chiedo conferme. Qualcuno può portare un po di luce?fiori.gif |
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Grii... si si può anche dire che in un percorso naturale dal primo momento che "acchiappiamo" la massima consapevolezza destinataci in base alla nostra struttura psico-fisica poi andiamo subito in discesa verso la morte... Per usare una metafora famosa alla nascita abbiamo una certa carica come la molla di un orologio... ma è bloccata... si smolla pian piano fino al massimo naturale in un periodo della fanciulezza e poi inizia a scaricarsi vivendo... Questo però c'entra poco con il discorso qui, comunque anche andando in discesa con l'energia continuiamo (volendo-potendo, non tutti, c'è chi si ferma a 20 anni, chi a 30, chi 50 etc) a fare un certo tipo di esperienza, la vera esperienza da non confondere con la memoria come di solito si fa, e da non confondere con "ho esperienza, so fare quella cosa" l'eventuale saper fare è una conseguenza. Bene quell'esperienza che certi chiamerebbero consapevolezza (ma non è proprio esatto) è ciò che lo Spirito attraverso la morte mangia alla nostra individualità... non va perso comunque nulla... ma c'è il famoso ciclo di rinascite (adesso chiamate erroneamente reincarnazioni) e non c'è un'individualità ben formata ancora. So che non è chiarissimo ancora... ma pian piano.... Per Turaz... anche se non è la discussione giusta, anche se posso intepretare le parole e pensare che intendevi qualcosa di un pò diverso, non posso proprio sentir parlare di annullare l'ego... è impossibile, innaturale non evolutivo e quant'altro. |
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Per " massima consapevolezza" intendi, ad esempio, un punto nella vita dal quale in poi si avvicina la " morte" intendendo questa come " prelevamento " ( come al bancomat..icon_mrgr: ) delle esperienze alla nostra individualità ben poco formata ( la quale avrà bisogno di indefinite esperienze per formarsi? )?martello.: Ad esempio se devo imparare a scrivere è ovvio che non potrò farlo da subito appena arrivato a scuola, fin quando non avrò fatto mio l'alfabeto durante le lezioni. Quindi una volta che l'ho fatto mio e per conseguenza ho la possibilità di scrivere, sapendo che so...fare relazioni, riassunti e tanto altro, sarà quello il punto di massima consapevolezza...? Beh..in effetti...per quanto riguarda le esperienze ed il sapore di queste...non posso non pensare al " bel/buon " concetrato di queste. Però..il "senza sapore" l'avevo posto in relazione al fatto...che lo Spirito le " prendeva " a prescindere dall'accezione di buono o cattivo; un neutro esperenziale per intenderci...nonso.gif..nel senso: l'ha fatta...la prendo..! |
Dicevo massima consapevolezza destinataci in base alla nostra struttura psico-fisica... una specie di bonus iniziale che non si ha subito alla nascita ma si può iniziare a "spendere" in una fascia che possiamo dire dai 7/8 anni fino ai 14/15... dopo o si lavora sempre su quella base, si elabora si rifrigge ma sempre quella è oppure nel peggiore dei casi se ne filtra una parte e si tiene il minimo per sopravvivere... nel migliore dei casi si "investe" per aumentarne il capitale.... questo finchè si vive.
Alla morte o ce la lasciamo pappare (si in quel senso è giusto Jez non ci sono esperienze positive o negative, sono tutte succulente in quanto esperienze) oppure cerchiamo di comprendere e vivificare i famosi scritti di sopra. P.s. non è che si spende o si investe direttamente la consapevolezza... ma tramite questa ci si può trovare in vicende che ce ne fanno acquisire altra o "spegnere" quella che c'è. |
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In quella fascia si prende possesso del nostro potenziale (non che ne siamo coscienti, è diverso) poi da li in poi possiamo usare solo quello, "ridurlo" nel senso di usarne meno o espanderlo. Usando lo stesso o riducendolo facciamo quello che hai descritto anche se cambiamo forma, tempi e modi facciamo sempre le stesse cose. |
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e mentre ero li vedendo il pianto dei congiunti.... osservavo il defunto...."sistemato" come gli addetti del mestiere sanno fare.....ma nemmeno l' aggiustamento poteva nascondere la sofferenza di quel corpo.... anche il viso era stato "aggiustato"....ma ho visto... oppure ho voluto vedere una serenità che negli ultimi suoi mesi di vita non poteva avere..... E' stata questa riflessione a farmi tornare in mente questo "Gustare".... magari è fuori tempo e fuori luogo...ma per me era giusto scriverlo e l' ho scritto.... |
no Era, non è fuori luogo... fiori.gif
------------------------ continuiamo? Gesù disse: "Coloro che cercano cerchino finché troveranno. Quando troveranno, resteranno commossi. Quando saranno turbati si stupiranno, e regneranno su tutto." La prima parte fino al punto è semplice e chiara, porrei l'accento solo sulla determinazione assoluta: chi cerca e continua a cercare prima o poi trova. Non dice "forse troveranno", "se troveranno..." etc etc dice "finchè troveranno". Chi cerca finchè trova deve trovare, non c'è altra possibilità... altre possibilità sono solo inerenti al non cercare o al fermarsi prima di trovare. E' una cosa ovvia... semplice, da molti definibile come stupida, se non fosse per un rispetto e/o timore sulla provenienza, ma quante volte abbiamo abbandonato qualcosa prima della conclusione o di aver ottenuto un risultato? "quando troveranno resteranno commossi" perchè resteranno, perchè non: "si commuoveranno"? |
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Il restare a me da idea di qualcosa che perdura. Non si commuoveranno, ma "resteranno commossi" dal momento in cui troveranno in poi. |
Restare è un verbo che indica la fermità e commossi significa muoversi insieme.
Cominciare a muoversi insieme a ciò che si è trovato? |
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la versione che ho io parla di "si commuoveranno".
cmq credo che quanto detto da jezebelius possa essere quotato |
Ho una versione cartacea che non riesco a trovare ora (e comunque con le traduzioni non è detto che sia quella perfetta) e due informatiche. Ho verificato ed effettivamente una è quella scritta sopra l'altra invece dice "finché non trova e quando troverà sarà commosso".. Però... primo perchè qualcuno avrebbe dovuto tradurre con "resteranno" complicando la cosa, secondo suona bene con qualcosa che non avete ancora considerato
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ho capito cosa intendi credo.
Quel "resterà" parla di anima. ossia l'anima si commuove e quel "momento" si instilla nella sua memoria. ti garba? |
in qualche modo è come se restare commossi
porta a mantenere la commozione poichè si è trovata... capita.....nonso.gif |
"Colui che cerca non desista dal cercare fino a quando non avrà trovato e quando troverà sarà commosso e si stupirà, e così commosso contemplerà e regnerà sul Tutto"
Ho trovato anche questa versione... Comunque il senso non cambia. Io penso che il trovare corrisponda alla cosiddetta "illuminazione", anche se non mi piace questa parola, cioè un accadimento che cambia una persona radicalmente, che turba, commuove e stupisce, e quindi non si è più gli stessi di prima.... Quindi si contempla il mondo con occhi e cuore nuovi e si regna per il fatto che si è trovato il meccanismo che muove il Tutto... Questo fa pensare che solo chi cerca senza desistere può trovare..... Ma vorrei aprire una parentesi: la folgorazione di Saulo sulla via di Damasco.... Lui non cercava.... O meglio come un cieco vagava nel buio.... eppure ha trovato ed è rimasto talmente turbato da cambiare radicalmente la sua vita.... Questo è il senso di restare commossi.... Infine penso che tutti abbiamo la possibilità di trovare.... o magari di essere trovati.... basta che lo vogliamo.... |
Sembra quasi che la parola"commozione" in questo caso indichi qualcosa a cui diamo un significato diverso. Un'altra cosa che mi viene in mente è un trauma, come quello che noi definiamo "commozione cerebrale".
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Eppure quel "resterà" cambia tutto... qua entra in gioco quell'esser bambino che spesso troviamo in giro.
Certo bisogna prima far mente locale su cosa è essere commossi... dovremmo cercare di recuperare da tutte le nostre memorie su quello che ricordiamo dell'essere commossi. Se riusciamo nell'intento scopriamo che quello è uno stato naturale e che adesso stiamo dormendo... abbiamo assopito la naturalità per vivere... meglio sopravvivere in uno stato semicatatonico che ha degli sprazzi di luce in momenti in cui l'amore verso qualcuno ci fa uscire dal guscio. Momenti che non durano più di alcuni istanti... per questo il "resterà" è la traduzione che più vedo assonante con il vero... non c'è bisogno di conoscere lingue antiche se si sa di cosa ci parlano. Commozione è uno stato molto intenso rispetto alla vita che siamo abituati a considerare come tale, qualcosa che ci muove verso... (mozione), movimento che non è facile da esprimere, non è fisico, è il trasporto d'amore, il trasporto di qualsiasi attività Umana che così meriti di chiamarsi. E' la nostra proiezione nel mondo.. cosa che avviene comunque ma senza la nostra coscienza non è commozione ma semplice essere attirati a tutto senza volontà. Spero che si capisca almeno il 10% di quello che intendo... è molto importante. ------------------ Stella... Paolo cercava... altro che se cercava... come un cieco si, come tutti... del resto se si pensasse che non cercava ed è stato folgorato comunque si mette in dubbio il libero arbirtrio e molto altro... |
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ho detto una cavolata tanto per cambiare?martello.: |
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