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Uno 29-05-2007 21.12.45

Necessario, possibile e impossibile
 
Una frase mi è arrivata 2 minuti fa dalla tv:

Cominciate con il fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile e all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile.
San Francesco

Non l'ho messa in "aforismi" primo perchè è S.Francesco, secondo perchè è uno spunto eccezionale in un cammino spirituale.
Si lo so, lo abbiamo già scritto e riscritto... ma quelli sono post vecchi per parecchia gente ormai icon_mrgr:, quindi ogni tanto bisogna rinnovare.
E' fin superfluo commentarla questa bella frase... però... per iniziare
Che cosa è necessario per voi? (parliamo sia di ottiche larghe che comuni)

Sole 29-05-2007 21.58.13

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 34397)

Cominciate con il fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile e all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile.
San Francesco

Che cosa è necessario per voi?

Mi verrebbe da dire direttamente la cosa impossibile.. ma so che per arrivarci devo passare per la disciplina e lo sforzo di ricordarmi di me. Per cui diventa necessario questo e tutto quello che mi porta ad essere me stessa.. ciò che sono.

RedWitch 29-05-2007 22.25.29

Necessario è mettersi in gioco, essere disposti a rinunciare a quelle che si credono certezze. E necessario è mostrarsi per come si è, in un dato momento..provare a nascondersi il meno possibile.

Shanti 29-05-2007 22.45.59

Per me è necessario accettare di cambiare un punto di vista, se fino a un dato momento ho avuto la visione di una cosa che mi è sembrata valida, e me ne viene mostrata un'altra, la prendo in considerazione e la valuto, accettandola e facendola mia senza scartarla per partito preso.

Ray 29-05-2007 22.55.35

E' necessario fare fatica. (uff)

'ayn soph 29-05-2007 23.27.14

L'impossibile non è da me, ma ho visto accadere cose praticamente "guidate da una mano", soltanto due giorni fa e per giunta sono stato coinvolto direttamente, allora la considerazione che ho maturata è che la sola cosa che possiamo fare è quella di ABBANDONARCI.

Grey Owl 30-05-2007 00.42.39

Necessario per me.. è non perdere mai di vista la ricerca di me stesso... mettermi sempre in discussione... mantenere questo stato di attenzione su di me e condividere con gli altri.

griselda 30-05-2007 09.31.15

Avere fiducia...

Uno 30-05-2007 10.21.41

E in senso più largo? Con un'ottica più larga, cosa è necessario fare?

Facciamo un esempio... se ho una famiglia è necessario che io lavori (se non sono ricco da vivere di rendita), è necessario avere un tetto sopra la testa.... per un mio figlio sarebbe necessario andare a scuola in questa società... etc etc...
Alla fin fine se ci filosofeggiamo niente è necessario... potrei vivere nella giungla come migliaia e migliaia di anni fa... un mio figlio potrebbe (scuola dell'obbligo a parte) non andare a scuola etc... etc....
Quindi il necessario è determinato da quello che voglio essere... e anche da quello che voglio diventare... ma come faccio questo necessario?
Le scelte sono talmente tante che è facile perdersi e fare magari tutto e non il necessario... un metodo che sulla carta funzonerebbe sarebbe di decidere cosa si vuole diventare, in che posto ci si vuole collocare etc etc e poi selezionare tutto il necessario per arrivare a questo.... fuori dalla carta funziona solo per "piccole" cose, se voglio comprarmi una casa è necessario che lavoro , che risparmio etc etc... ma se c'è qualcosa che non so... di cui ho solo qualche flash... ho solo una vaga idea... come faccio a sapere qual'è il necessario?
Qualcuno come sistema suggerisce di girare l'approccio cioè eliminando il superfluo.... non è del tutto sbagliato, se tolgo le impurità alla fine rimane solo il succo.... però pensiamoci bene... se non sappiamo quali sono le cose necessarie, siamo sicuri di poter sapere cosa è superfluo?

'ayn soph 30-05-2007 10.29.53

Parlando di alimentazione, per un bambino è necessario il latte, per un adulto invece altri cibi. Così come per ogni livello di consapevolezza è necessario il suo corrispettivo.

reflex 30-05-2007 12.49.12

Per me in questo momento la cosa più importante sarebbe riuscire ad accettarmi, mentre continuo a vincolare il tutto nel voler essere accettato e riconosciuto non riconoscendo, qua entra in gioco il fare fatica di Ray.

Kael 30-05-2007 13.02.32

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 34408)
se non sappiamo quali sono le cose necessarie, siamo sicuri di poter sapere cosa è superfluo?

Sicuramente, come dici tu, è necessario avere uno Scopo. Il necessario infatti è in funzione dello scopo. Se non c'è nessuno scopo, non c'è nessun "necessario".

Se in cose che conosciamo è facile vederlo questo necessario (es. per comprarsi casa è necessario lavorare, risparmiare, etc..) per cose che non conosciamo non lo è affatto. Se ad esempio voglio costruirmi una radio, ma non so assolutamente nulla di elettronica, non posso sapere se e quanti diodi mi sono necessari, così come quante resistenze, quanti microchip etc..
All'inizio pertanto devo scartare soltanto ciò che sono sicuro non abbia nulla a che fare con l'elettronica... per il resto invece, meglio tenerlo e metterlo da parte, magari un giorno mi tornerà utile.
Al contempo, ovviamente, dovrei anche cercare di studiarmi l'elettronica, e sebbene al giorno d'oggi vada molto di moda l'inventarsi la propria corrente di pensiero o spirituale, in realtà se voglio impararla seriamente (o almeno nel minor tempo possibile) farei meglio ad affidarmi a chi già è un esperto in questo settore e vuole veramente aiutarmi.
Qui torniamo al discorso "come riconoscere un maestro?", già affrontato in forum tempo fa mi sembra, e credo che ognuno saprà riconoscere un vero Maestro in proporzione a quanto vuole veramente imparare il "mestiere"...

reflex 30-05-2007 13.05.02

Se c'è qualcosa che non so o di cui ho solo una vaga idea, in questo caso, forse è necessario fare in modo di completare il quadro, cercando quello che manca, sia dentro che intorno a noi (possibilmente non solo a parole)

Faltea 30-05-2007 13.39.14

Ogni necessità ha un fine dietro, anche quelle basilari (mangiare, dormire, bere) hanno il fine di mantenere il corpo in vita.
Percui ritengo che prima di identificare la necessità bisogna far luce sulla meta, sul fine. Di conseguenza la necessità primaria appare chiara.
Via via che si focalizzano le varie mete e gli si da l'importanza dovuta ed in automatico il posto sulla scala delle priorità, le necessità prendono posto a fianco delle rispettive mete. (almeno io fo' così...:) )
Focalizzare lo scopo per comprendere di cosa necessitiamo per raggiungerlo...

griselda 30-05-2007 14.27.15

Ma cosa mi è davvero necessario?
Se sto morendo di fame è chiaro mi necessità cibo per sopravvivere non faccio fatica e neppure la mia mente, almeno credo, mi farebbe illudere di dover aver bisogno di altro.
Per cui quando ho assodato che i bisogni primari li ho appagati e cerco ancora di aggiungerci qualcosa vuol dire che ho un problema. Questo problema diventerà la prima necessità su cui dovrò indagare per esempio.
A questo punto diventa fare il possible per eliminare il sovràpiù. Quando si è imparato a fare questo tutto diventa possibile frutto di questo smaltimento del superfluo.

RedWitch 30-05-2007 14.59.41

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 34423)
All'inizio pertanto devo scartare soltanto ciò che sono sicuro non abbia nulla a che fare con l'elettronica... per il resto invece, meglio tenerlo e metterlo da parte, magari un giorno mi tornerà utile.

Sono d'accordo con te.. se non ho ben chiaro il mio Scopo, se ne ho soltanto dei flash, dei barlumi, eliminando ciò che non ritengo in un dato momento necessario, potrei andare a scartare qualcosa che invece potrebbe tornarmi utile, anche se ora non lo vedo.
Oltretutto, per come la vedo io al momento , non è nemmeno così semplice focalizzare lo Scopo, se parliamo di Spiritualità.
e qui tornerei alla fiducia da riporre in una Guida, la fiducia pero' nessuno puo' darcela, si deve sentire.. quindi direi anche una "guida" interiore che ci suggerisce, ci permette di Sentire oltre quello che si puo' comprendere ordinariamente.

'ayn soph 30-05-2007 18.24.21

Il necessario per qualcosa che non so fare o non conosco non esiste. E' un non senso. Si potrebbe procedere in questo modo: caso della radio, ho sottomano la mappa o circuito non so come si chiama (appunto) della radio che voglio costruire, e allora mi reco al negozio e mostrandogliela, acquisterò i pezzi adatti al lavoro.Ma in effetti di necessario non c'è proprio nulla, tranne le necessità impellenti corporee e di sopravvivenza, il necessario scatta quando mi prefiggo un fine, circoscritto ad un settore, allora in quel caso, realizzare o essere "quello" mi aggravia di una (o più) necessità

Kael 30-05-2007 19.17.59

Il necessario invece esiste, anche per qualcosa che non sai fare. Basta che quest'ultima per te diventi, appunto, una necessità.

Anche se non so com'è fatta una radio posso aver necessità di costruirla, metti magari perchè sono precipitato con l'aereo in un isolotto sperduto e devo cercare di inviare un sos.

'ayn soph 30-05-2007 21.35.02

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 34457)
Il necessario invece esiste, anche per qualcosa che non sai fare. Basta che quest'ultima per te diventi, appunto, una necessità.

Anche se non so com'è fatta una radio posso aver necessità di costruirla, metti magari perchè sono precipitato con l'aereo in un isolotto sperduto e devo cercare di inviare un sos.

E quindi nell'isolotto tranquillamente trovi i pezzi per costruire una radio? Oppure fai un corso full immersion? Ma cmq non hai bisogno di pezzi o se ne hai non li puoi trovare in quel caso puoi cercare di aggiustarla alla meglio.
Oppure fai un bel falò con la legna.

Shanti 30-05-2007 22.26.46

Citazione:

Originalmente inviato da Uno
Qualcuno come sistema suggerisce di girare l'approccio cioè eliminando il superfluo.... non è del tutto sbagliato, se tolgo le impurità alla fine rimane solo il succo.... però pensiamoci bene... se non sappiamo quali sono le cose necessarie, siamo sicuri di poter sapere cosa è superfluo?

Citazione:

Originalmente inviato da Kael
All'inizio pertanto devo scartare soltanto ciò che sono sicuro non abbia nulla a che fare con l'elettronica... per il resto invece, meglio tenerlo e metterlo da parte, magari un giorno mi tornerà utile.

Citazione:

Originalmente inviato da Redwitch
Oltretutto, per come la vedo io al momento , non è nemmeno così semplice focalizzare lo Scopo, se parliamo di Spiritualità.

Se parliamo di spiritualità lo Scopo che mi prefiggo posso anche metterlo a fuoco, almeno razionalmente, ben sapendo che devo lavorarci senza avere alcuna garanzia di riuscita, insomma posso solo provarci. In questo caso so che alcune delle cose necessarie potrebbero essere per me la determinazione e l’impegno. Per quanto riguarda il superfluo se ci penso bene è vero: non lo posso sapere, molte volte devo provare a farla una cosa prima di capire che posso fare a meno, ma il più delle volte come nell’esempio della radio metto da parte perché “magari mi tornerà utile più avanti”. Ma ora mi domando se è davvero così, oppure se è qualcosa di superfluo di cui è meglio che mi liberi, una zavorra.

Kael 30-05-2007 22.36.52

Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 34449)
E quindi nell'isolotto tranquillamente trovi i pezzi per costruire una radio? Oppure fai un corso full immersion? Ma cmq non hai bisogno di pezzi o se ne hai non li puoi trovare in quel caso puoi cercare di aggiustarla alla meglio.
Oppure fai un bel falò con la legna.

Le difficoltà oggettive che posso trovare nel dover costruire una radio su un isola deserta sono sicuramente notevoli, ma questo non c'entra con il senso del discorso, cioè che può essere necessario dover fare qualcosa che non si conosce e col quale tu non eri daccordo:
Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 34449)
Il necessario per qualcosa che non so fare o non conosco non esiste. E' un non senso.

Detto questo, può anche darsi che la radio dell'aereo sia andata completamente distrutta ma alcuni pezzi del computer e della strumentazione di bordo siano ancora utilizzabili, quindi non li trovo tranquillamente ma qualcosa posso tentare di fare lo stesso.

'ayn soph 30-05-2007 22.56.55

Si da il caso che se conosci la radio in quanto pilota, puoi fare fattivamente.
Se sei un passeggero che non si intende non esiste e basta. Le possibilità che riesca ad aggiustare la radio sono pari a zero, a meno che non ci sia soltanto da collegare un filo staccato.

Ray 30-05-2007 23.17.10

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 34408)
Qualcuno come sistema suggerisce di girare l'approccio cioè eliminando il superfluo.... non è del tutto sbagliato, se tolgo le impurità alla fine rimane solo il succo.... però pensiamoci bene... se non sappiamo quali sono le cose necessarie, siamo sicuri di poter sapere cosa è superfluo?

La tua domanda presuppone che si sia già in possesso di qualcosa di necessario e anche che sia possibile liberarsene per errore. O almeno è stata intesa così nel seguito della discussione. Io invece la tua domanda l'ho vista come l'impossibilità di liberarsi del superfluo nel senso di rischiae di rincorrere cose che non mi servono.

Ma mi accorgo che vale anche la parte del discorso che è stata intesa finora (solo che credo manchi un pezzo).
Per intraprendere qualsiasi cosa, cammino spirituale o radio, è anzitutto necessaria una motivazione. Questa quindi devo averla e anche sentirla, ma ecco che sfrondando togliendo l'inutile, posso rafforzarla nel senso di liberarla. Immagino si possa anche perderla, anche se ritengo improbabile che si getti via per errore la motivazione del proprio operare.

La motivazione, qualunque essa sia o sembri essere, si estrinseca in necessità di cambiamento.
A questo punto diventa necessario capire se è possibile cambiare (e magari anche cosa e come). Questa parte di solito è una fase di studio che comporta una certa fatica, ma una volta capito che qualcosa si può cambiare è necessario provarci. E qui, dai risultati, si capisce che è decisamente necessario fare fatica.

Mi verrebbe da dire che è anche necessaria una direzione, ma credo che a volte questa sia un lusso non concesso a tutti, ovvero può capitare che i primi cambiamenti possibili abbiano solo una direzione e non si possa scegliere. Si sceglie solo il verso... e anche qui, il verso "giusto" è quello che costa maggior fatica.

Mi verrebbero molte altre cose, ma per adesso mi fermo e leggo voi. Aggiungo solo una cosa apparentemente banale. Per fare fatica è necessario essere disposti a fare fatica. Non sempre questa diposizione è compresa (o sufficiente) nella spinta iniziale.

griselda 30-05-2007 23.34.08

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 34470)
Mi verrebbero molte altre cose, ma per adesso mi fermo e leggo voi. Aggiungo solo una cosa apparentemente banale. Per fare fatica è necessario essere disposti a fare fatica. Non sempre questa diposizione è compresa (o sufficiente) nella spinta iniziale.

Concordo su tutto.
Io trovo però che già sul fatica si faccia confusione se non si è provato che cosa si vuole dire, cioè il tipo di fatica.

Elle 30-05-2007 23.40.31

Il necessario lo intendo come sopravvivenza, in un dato momento, legato a tutto ciò che mi serve o devo raggiungere per sopravvivere, e non solo legato ai bisogni primari, come mangiare dormire bere etc..ma come il minimo per avere quello stato che mi permetta poi di pensare al benessere..ed ecco che comincia il possibile..man mano che la mia condizione migliora, e che la sopravvivenza diventa sicurezza, allora lo sguardo si allarga e così anche le possibili azioni..do così luogo a un cambiamento automatico di status quo che mi permette con sentimenti diversi e quindi non più di emergenza ma di benessere di pensare anche a quell'impossibile che in una condizione di sopravvivenza sarebbe stato irragiungibile anche solo da pensare..può esserebooh.gif

'ayn soph 31-05-2007 10.01.00

Se vogliamo dare una interpretazione per quanto risulti sempre relativa si potrebbe partire dal dire che il necessario il possibile e l'impossibile vanno inquadrati in un'ambito ben definito, in questo caso s. francesco immagino si riferisca a fare tutto il necessario per la propria anima, fino ad arrivare a ciò che è possibile e infine all'impossibile vero e proprio, forse parlava di un cammino composto da tre livelli.

Kael 31-05-2007 11.26.25

Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 34469)
Si da il caso che se conosci la radio in quanto pilota, puoi fare fattivamente.
Se sei un passeggero che non si intende non esiste e basta. Le possibilità che riesca ad aggiustare la radio sono pari a zero, a meno che non ci sia soltanto da collegare un filo staccato.

Ho detto che costruirsi la radio è una necessità, non che sia fattibile (possibile) o meno (e in effetti il thread distingue bene le due cose...)

Potremmo cambiare esempio se questo non ti piace o non riesci a capire quello che intendo, o magari non riesco a spiegarmi io. Se precipiti con l'aereo in un isolotto sperduto e non sai assolutamente nulla di agricoltura, di pesca o di caccia, la sopravvivenza diventa comunque una necessità per te in quel momento, e devi iniziare a preoccupartene.
Solo perchè non ne sai niente non significa che non esiste. Nel tuo stomaco la fame esiste eccome...

Certo poi che le possibilità di sopravvivenza in un posto del genere per un agricoltore saranno maggiori di quelle di un manager che non sa neanche coltivare una piantina di basilico, ma questo è irrilevante.
La necessità di sopravvivere (e quindi di procacciarsi il cibo, che sia verdura, pesce o carne) sarà la stessa identica per entrambi.

PS: Marconi ha inventato/"scoperto" la radio quando questa ancora non esisteva... Eppure oggi esiste..

'ayn soph 31-05-2007 11.41.13

P. S.: se parli di marconi come l'uomo comune allora non esiste necessità per nessuno, tanto tutti sapremmo fare tutto.

Cmq il fatto della necessità di sopravvivenza da una parte è vero che ce l'abbiano tutti ma dall'altra è anche vero che variando l'ordine delle persone de del fatto in se, avremmo una miriadi di diverse possibilità. Da quello che viene subito avvistato, da chi è abituato ad un regime alimentare per cui non si preoccupa più di tanto e sopravvive con quello che gli offre la natura, con chi addirittura non si preoccupa affatto della propria sopravvivenza e su su fino ad arrivare a chi gli viene un'attacco di panico e d'altro al solo pensiero.
Quindi bisognerebbe applicare ai casi e non farne uno singolo anche perchè se no ritorniamo a marconi. Il principio va bene, ma non è assoluto.

Kael 31-05-2007 13.30.13

Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 34483)
P. S.: se parli di marconi come l'uomo comune allora non esiste necessità per nessuno, tanto tutti sapremmo fare tutto.

Perchè? Che c'entra? Anche Marconi avrà avuto le sue necessità no? Magari bere, mangiare, andare al bagno... Magari per Marconi era ancora più necessario avere qualcuno da amare, non lo so, non lo conoscevo, ma ognuno ha le sue necessità, e questo a prescindere dalle proprie capacità o predisposizioni. Nel caso specifico di Marconi ritengo che una sua necessità primaria era sondare il campo dell'elettronica, ancora più specificamente quello delle onde radio e di come queste si propagano nello spazio...

Tanto per fare un esempio, per un musicista professionista la musica rappresenta quasi una necessità (appunto), ed è quasi "costretto" a suonare ogni giorno. E' talmente innamorato della musica che sebbene sappia suonare, ha bisogno di suonare ogni giorno, ogni giorno...
In fondo, è proprio questa necessità che l'ha fatto diventare un Grande musicista.

Del resto, come si suol dire, "di necessità virtù"...
E qua mi torna in mente un aforisma di Platone: "La necessità è Madre dell'Invenzione"

Era 31-05-2007 14.01.06

arrivo ultima...ma arrivo.....
necessario per me è capire chi sono e perchè sono così....
necessario è dare il massimo per modificare...
necessario è sapere che questo comporta fatica....

certo che potrei rinunciare al superfluo....ma quando
posso farlo? solo quando so che lo è.....
quindi a priori potrebbe non esserlo....
senza contare che qualche volta è proprio il superfluo
(apparente) che apre nuove vie....
(i banchi...le maniglie...gli interruttori...a misura di bambino....
per tutti erano superflui....per la Montessori
[appena visto in tv ;) ] erano necessari)


azz parentesi dentro parentesi icon_mrgr:

:C:

Era 31-05-2007 14.04.52

Del resto, come si suol dire, "di necessità virtù"...
E qua mi torna in mente un aforisma di Platone: "La necessità è Madre dell'Invenzione



e aggiungo un mio aforisma icon_mrgr:
" quando non sai più dove sbattere la testa...
rivolgiti a Santarrangiati"

lo so lo so martello.:

fiori.gif

'ayn soph 31-05-2007 21.23.46

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 34484)
Perchè? Che c'entra? Anche Marconi avrà avuto le sue necessità no?

Dicevo se pensiamo che chiunque possa fare qualsiasi cosa il discorso decade.
Cmq il necessario inteso in questo senso è molto relativo, nel mondo dei bisogni materiali, cosa che invece potrebbe essere più conforme nel mondo dello spirito (forse).

Kael 01-06-2007 20.18.31

Il necessario è una conseguenza inevitabile di una legge. Chiaro che chi trascende le leggi di questo mondo si libra in una sfera più alta, che passa dal possibile fino all'impossibile ("impossibile" sempre dal punto di vista di questo mondo, o di chi ne fa parte)

Ma finchè si resta sottomessi a determinate leggi, si continuano ad avere determinate necessità. Per leggi intendo in senso più ampio una Volontà superiore che ci governa, per questo se il bisogno fisico di dormire ce l'hanno tutti, altre necessità invece ce le creiamo noi (non solo attivamente ma possiamo anche subirle) così per qualcuno una necessità sarà comprarsi l'ultimo abito firmato da un noto stilista, per qualcun'altro invece sarà quella di intraprendere un percorso interiore.

Uno 06-06-2007 23.47.36

Tutto (quello che abbiamo, che ci arriva, che siamo) ci è necessario, se non lo fosse non lo avremmo, ho fatto l'esempio del succo, mettiamo che sia un limone, ok per berlo non serve la buccia, la possiamo togliere quando è pronto, quando il limone è maturo, ma fino a quel momento è necessaria anche la buccia.
Fare il necessario è l'azione di utilizzare tutto quello che abbiamo, siamo, ci arriva....
azione che poi ci permetterà di arrivare al possibile.
Il succo è il possibile
Quindi fare il possibile è in questo esempio bere il succo del limone.

jezebelius 07-06-2007 00.31.31

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 34698)
Tutto (quello che abbiamo, che ci arriva, che siamo) ci è necessario, se non lo fosse non lo avremmo, ho fatto l'esempio del succo, mettiamo che sia un limone, ok per berlo non serve la buccia, la possiamo togliere quando è pronto, quando il limone è maturo, ma fino a quel momento è necessaria anche la buccia.
Fare il necessario è l'azione di utilizzare tutto quello che abbiamo, siamo, ci arriva....
azione che poi ci permetterà di arrivare al possibile.
Il succo è il possibile
Quindi fare il possibile è in questo esempio bere il succo del limone.

Mhm...cosa è necessario per me?
La necessità per me è fare....riempire una mancanza di qualsiasi tipo si tratti, dalla fisica, quindi dormire o mangiare ad esempio, a quella di un percorso spirituale, quindi cercare di conoscere un me stesso che si manifesta nelle varie sfaccettature.
Non so...mi sembra che si possa parlare di un primo passo in questo senso.
A questo punto, col tempo, potrò parlare di possibilità ma ora posso solo " vedere" ossia essere più o meno attento alla crescita del limone. Propriò perchè devo fare in modo che cresca, e questo si potrebbe definire uno Scopo, non posso fare a meno della buccia, poichè questa soprattutto oltre a servirmi è, appunto, necessaria alla crescita. Vale a dire la mancanza della buccia stessa non permetterebbe di berne il succo, del limone, poi.

Uno 09-06-2007 11.11.39

Non decolla eh.... ok vado avanti....

altro tassello del possibile... mentre il necessario in un certo senso "ci arriva" anche se si esprime in azioni che facciamo, il possibile è qualcosa che presume una nostra partecipazione più attiva, se ho 100 euro posso (possibile) compraci da mangiare, comprarci una maglietta (è un esempio) oppure comprare un pò da mangiare e una maglietta che costa meno.
Se però spendo 30 euro per mangiare e altri 30 per la maglietta non ho fatto tutto il possibile.
Quindi possibile si potrebbe dire che possibile è la maturazione del necessario, cosa su cui non abbiamo controllo, in maniera da avere invece un certo controllo, controllo su come destinare le risorse e quanto.... anche se bisognerebbe sempre destinare tutto, magari in modalità non per forza tutto adesso, a seconda dei casi, ma con quell'intento... altrimenti non abbiamo fatto il possibile.
Ci si potrebbe sorprendere nello scoprire che se si fa tutto il possibile aumenta il necessario... cioè aumenta la nostra capacità di attingere e raffinare situazioni diciamo...
Mi rifermo

Ray 09-06-2007 12.04.36

Cioè se faccio tutto il possibile, ovvero utilizzo tutto il necessario questo aumenta (avviene l'impossibile)?

In effetti se impiego tutta la mia forza per fare qualcosa questa forza aumenterà e domani potrò fare un possibile più ampio... ciò che ieri mi risultava impossibile...

Uno 09-06-2007 12.25.15

Da un punto di vista è corretto, quello che oggi è impossibile domani potrebbe essere possibile... ma in questo modo non sarebbe più impossibile oggi, lo era ieri.
Mi segui? Vuol dire che c'è un'impossibile che si può fare anche se la parola trae in inganno...
Ma prima di arrivare all'impossibile vorrei che fossero chiari necessario e possibile

jezebelius 09-06-2007 18.35.42

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 34755)
Da un punto di vista è corretto, quello che oggi è impossibile domani potrebbe essere possibile... ma in questo modo non sarebbe più impossibile oggi, lo era ieri.
Mi segui? Vuol dire che c'è un'impossibile che si può fare anche se la parola trae in inganno...
Ma prima di arrivare all'impossibile vorrei che fossero chiari necessario e possibile

Allora..non voglio ingarbugliare ma cerco di vedere se ho capito.
Il Necessario si potrebbe definire " Senza Forma", il " possibile", invece, la possibilità di " formare, mettere in relazione, quello che fa parte del necessario visto che su questo non si aveva nessun controllo "?

Poi dal possibile potrà derivare l'impossibile; se ho fatto tutto il "possibile" ossia ho " utilizzato" totalmente quei 100 euro che ho a disposizione.
Il "possibile" a questo punto diviene, se utilizzo tutti i 100 euro, ad esempio, come una specie di mezzo per aumentare il mio necessario, all'interno del quale, mi pare di capire, esiste anche quell'impossibile che - adesso poichè sfrutto al minimo le " mie possibilità" - è impossibile rispetto al tempo nel quale mi trovo.

Non so..ad esempio....oggi non sono capace di fluttuare liberamente in aria.
Questo perchè non sfrutto, oggi, il mio " possibile " e non sono capace di aumentare, quindi, il " mio necessario".
A questo punto se riuscissi, domani, a sfruttare tutte le mie possibilità ( quei 100 € ) potrei aumentare il " mio necessario" e far divenire possibile ciò che, ieri rispetto all'utilizzo totale delle mie possibilità, era impossibile.($)

stella 10-06-2007 17.24.48

Citazione:

Originalmente inviato da jezebelius (Messaggio 34762)
Allora..non voglio ingarbugliare ma cerco di vedere se ho capito.
Il Necessario si potrebbe definire " Senza Forma", il " possibile", invece, la possibilità di " formare, mettere in relazione, quello che fa parte del necessario visto che su questo non si aveva nessun controllo "?

Poi dal possibile potrà derivare l'impossibile; se ho fatto tutto il "possibile" ossia ho " utilizzato" totalmente quei 100 euro che ho a disposizione.
Il "possibile" a questo punto diviene, se utilizzo tutti i 100 euro, ad esempio, come una specie di mezzo per aumentare il mio necessario, all'interno del quale, mi pare di capire, esiste anche quell'impossibile che - adesso poichè sfrutto al minimo le " mie possibilità" - è impossibile rispetto al tempo nel quale mi trovo.

Non so..ad esempio....oggi non sono capace di fluttuare liberamente in aria.
Questo perchè non sfrutto, oggi, il mio " possibile " e non sono capace di aumentare, quindi, il " mio necessario".
A questo punto se riuscissi, domani, a sfruttare tutte le mie possibilità ( quei 100 € ) potrei aumentare il " mio necessario" e far divenire possibile ciò che, ieri rispetto all'utilizzo totale delle mie possibilità, era impossibile.($)


Mi viene in mente la parabola dei "talenti".... chi li fa fruttare al 100%, chi al 50%, chi li sotterra.....
Io penso che molte persone sfruttano poco le loro possibilità... il possibile, appunto.
E penso anche che quando si sfruttano appieno le proprie possibilità anche i talenti si moltiplicano, mettiamo che all'inizio se ne avevano 100, sfruttandoli a pieno potrebbero raddoppiare o moltiplicarsi, diventare 1000....
così che quello che all'inizio potrebbe risultare impossibile, ad un certo punto diventa possibile.
Basta vedere la storia della civiltà, alcune cose che solo un secolo fa sembravano impossibili oggi sono possibilissime !!!!
Tutto quello che abbiamo ricevuto nascendo è il nostro "necessario"..... a noi spetta il compito di sfruttarlo.
E' anche un discorso di energia, più la si usa e più se ne ha.... a volte mi meraviglio di quanta energia esce quando serve, energia che non pensavo di avere.....


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