Una persona che si sviluppa in potenza, ma non si sviluppa in etica, potrebbe avere potenzialità diaboliche piuttosto che divine?
Non credo in un diavolo cattolico, perchè dovrebbe fare un lavoro enorme e dovrebbe essere onnipresente. Credo che nell'uomo ci sia il male come il bene, e credo che possono esistere entità "basse". |
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Credo di si. Ma più che svilupparsi in etica penso che siano persone che si sviluppano solo verso una parte trascurando un'altra. In questo modo certe attitudini dell'anima si amplificano ed altre no e questo potrebbe, se si è predisposti, si ha una certa conformazione psicofisica, portare a sviluppare un certo lato chiamiamolo diabilico piuttosto che tendente all'evoluzione. Anceh per questo un lavoro di crescita deve essere seguito da un Maestro o deve comunque avere una linea che segue un Via già solcata. |
E' al cinema in questi giorni un film che ne parla.
Io non riesco a vedere questo genere di film dentro una sala del cinema (già in tv è diverso), sono abbastanza impressionabile e assorbo molto. A 20 anni con una compagnia di amici mi portarono a vedere un film sempre sul tema ed ebbi paura per un sacco di notti. Il problema a differenza di molti amici, credo sia che nella mia mente non scatta il dispositivo di sicurezza: ' Tanto non è vero', al contrario difficilmente riesco a tracciare il confine tra ciò che potrebbe essere e ciò che non potrebbe essere. Mi chiedevo dunque se astenermi da questo genere di film per lo meno al cinema, dove tutto viene amplificato, sia saggio oppure se si tratta semplicemente di una paura che dovrei affrontare |
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E' del tutto assurdo aver paura del tre di briscola quando in mano abbiamo l'asso di briscola! Ciò di cui dobbiamo veramente aver paura sono le nostre debolezze. Quelle sì che costituiscono un biglietto di sola andata per l'inferno...........diavolo.g: Ma se perseveremo nell'umile ricerca della rettitudine è possibile attendersi la sconfitta del demonio. (da parte di Dio) Ciao! P.S. per quanto riguarda tutte le storie cosiddette soprannaturali........non ci interessano: il diavolo lavora (per quello che ho compreso io) SOLO sulle nostre fragilità tentandoci a rotta di collo. Resistendo alla tentazione si caccia il demonio. Quindi resistere, resistere, resistere!icon_mrgr: |
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Inoltre: cosa è bene cosa è male? Cosa unisce, cosa dispede? |
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Bè ma se resistiamo alle tentazioni man mano dovremmo diventare più forti anche noi, poi è vero che si potrebbero presentare tentazioni maggiori però dovremmo essere più in grado di affrontarle. Se si resiste poi tanto per...e poi si casca è inutile, però se ci si osserva , si cerca di capire perchè quella cosa ci tenta e si segue un certo tipo di percorso interiore dovrebbe essere più "affrontabile" la cosa, servirà magari più forza ma meno sforzo. |
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Ci sara' pur un modo meno triste e talebano di fare la stessa cosa . |
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Ma il premio straordinario è la LIBERTA'. Non cedere rende l'uomo libero e quindi gioioso. Fatto una volta hai capito come funziona il giochino che è sempre lo stesso. E quindi castigare la tentazione diventa anche divertente, "eroico", virile, estremamente soddisfacente. Non ci si prinva di nulla ma, al contrario, ci si arricchisce enormemente: lo spazio sottratto alla tentazione viene inevitabilmente riempito da altre cose. Provare per credere!fiori.gif |
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Comunque si, rinunciare poco alla volta aiuta ad allontanare il proprio limite del cedimento. Cedere è anche quello un passo importante, delle volte, perchè quando si cede si comprende quanto valore reale si stà dando a quello che si fà o non si fà. Non ricordo inoltre dove si diceva che o ci si muove o si guarda dove si è (più o meno) quindi forse qualche caduta è biologica finchè non si è certi di essere sulla strada giusta o a buon punto di essa.(tipo esserci ma farla al contrario..) leggo.gif |
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Se ci lasciamo per un attimo alle spalle i vari concetti di bene/male in senso morale buono/cattivo e tutto commisurato al nostro modo di sentire del momento, possiamo provare a concettualizzare in modo più generico. Quidi vedrei due forze: l'una che spinge verso l'unificazione, l'altra nel senso opposto, verso la divisione (dia-bolo viene da dia-ballein, dividere... il suo opposto è sim-bolo). Se vediamo queste due forze come una polarità, quindi agenti sullo stesso ambito, capiamo come siano necessarie alla manifestazione di questo ambito. In pratica, se immaginiamo un'Origine dove tutto riposa in se e tutto è uno, affinchè si possa manifestare qualcosa, questo uno deve dividersi in una polarità (che è sempre uno se vista "dal fuori") di forze opposte e all'interno di questa polarità quello che noi chiamiamo manifestazione. Una forza tende a rifare l'uno, l'altra a dividerlo. Quindi l'una tende a reintegrare la forza opposta in un tutt'uno e l'altra ad aumentare la "distanza" all'infinito. Nel temporaneo equilibrio delle due, che in realtà è comunque un movimento verso la più forte, in "mezzo" succede qualcosa e questo qualcosa è l'Universo. Ovviamente le due forze agiscono sia su tutto l'Universo che su ogni sua singola componente. Tipo uno di noi. E siccome è olografico... Ora, se queste due forze fossero pari che succederebbe? Si potrebbe pensare ad un eterno immutabile (ma noi percepiamo un divenire)... il problema sorgerebbe semmai nell'immaginarsi l'inizio di ciò: ci vorrebbe una forza terza che attui la divisione iniziale. In ogni caso, basta il divenire per immaginare che le forze non sono pari. Dunque resterebbe solo l'ipotesi di una più forte dell'altra. Un'origine unica, in cui tutte le forze sono unite, lascia pensare che la forza unificante sia la maggiore... forza che però necessità dell'altra per permettere la manifestazione. Ovviamente, se così è, la riunificazione dal punto di vista "esterno" è tutt'uno con l'emanazione... è già successa. Se noi ci troviamo nel punto in cui grossomodo le due forze si equilibrano siamo nella posizione di maggior scelta, anzi direi l'unica. In ogni altra posizione non ci sarebbe scampo... di qua o di là. Vabbeh, solo qualche spunto, per approfondire un discorso che mi piacerebbe mi divenisse più chiaro. |
Ho trovato un libro bellissimo qualche giorno fà (lui ha trovato me veramente, ma bon) Corpus Hermeticum.
Ogni parola richiede una ricerca ma leggendo quello che scrivi Ray m'è venuto in mente questo passo del dialogo tra Asclepio e Ermete, riguarda il movimento, magari mi sbaglio ma mi frigge e provo a postarlo. "Tutto ciò che si muove, o Asclepio, non si muove in qualcosa e per opera di qualche cosa?" "Certamente" "E non è frutto di necessità che ciò in cui l'essere in movimento si muove sia più grande di questo?" "Si, è necessariamente così" "Di conseguenza non è forse più potente ciò che muove di ciò che è mosso?" "Infatti è più potente" "Ed è necessario che ciò in cui l'essere in movimento si muove abbia una natura opposta rispetto a quello?" "Si, assolutamente" Identifica la natura opposta poi come incorporeo, incorporeo che deve essere o divino o Dio. Seguendo il suo ragionamento (riuscendoci dry.gif) si arriva a questo punto: "...Tutto ciò che è in movimento non è mosso in ciò che è mosso, ma in ciò che è quiete, e anche ciò che muove è in quiete, non potendo essere mosso con ciò che muove" A questo punto Asclepio chiede a Trismenegisto come mai le "cose di quaggiù" si muovano insieme a ciò che muove. La risposta è "Non è questo , Asclepio, un movimento di sintonia ma un movimento di opposizione, non si muovono infatti in maniera simile, ma in modo opposto le une rispetto alle altre, come un'opposizione che ha trovato un equilibrio statico. L'opposizione è infatti arresto di movimento.Poichè dunque le sfere dei pianeti si muovono in direzione opposta a quella delle stelle fisse (traggono il movimento dalla stasi creata-nel punto di opposizione-dalla stessa loro reciproca opposizione ) e non può essere diversamente." Definisce il movimento circolare (delle stelle su domanda di Asclepio) come il movimento attorno a un centro trattenuto dalla stasi, poichè il movimento intorno al centro impedisce quello al di là del centro. "così dunque il movimento di opposizione si pone come immobile, privato di moto dal movimento opposto" C'è qualcosa di meraviglioso in questo scritto che percepisco appena. Lo so che pare non c'entrare con il discorso di forze che dividono o uniscono di Ray eppure...eppure parla di movimento e di opposizione e soprattutto di opposizione come stasi. Se invece ho sbinariato paurosamente chiedo venia scusa.gif |
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Il bene senza il male non credo possa esistere. Così come tu ed io non possiamo nemmeno sollevare 10 Kg se non abbiamo il terreno su cui appoggiarci per fare forza. In altre parole: se tu sei sopra una piccola barca e spingi con le tue mani appoggiandoti al molo vai all'indietro! Ergo il bene deve far leva sul male per esistere. Almeno così l'ho capita io. Mi sembra un pò il mistero del nostro mondo duale (della nostra percezione). |
Direi che secondo l'esoterismo, questo diavolo sarebbero parti di noi divise, oppure una forza un energia che ci spinge verso la divisione.
Nel cristianesimo assume invece proprio una forma di entità, però sono paragonate alla stessa potenza degli angeli, anzi dice che i demoni e Lucifero sono angeli decaduti che hanno disobbedito a Dio. In un certo senso ne parla come vere e proprie identità o entità. Anche gli esorcismi per gli psicologi sono parti di noi, per l'esorcista sono vere e proprie influenze esterne. Non so se c'è un capo dei diavoli, o del male, se ci fosse però penso che sia subdolo, e farebbe di tutto per far credere che non esiste. In altre parole si parla di Satana, Lucifero, di demoni e diavoli, ma sicuramente non sono sinonimi, ci deve essere una distinzione. |
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Per me sono prive di identità. La volontà quindi, se presente, assumerebbe forme diverse da come la intendiamo noi... d'altronde noi che siamo individuali non è che abbiamo questa grande volontà, anche se ci pare di averla, perchè la scambiamo con delle istanze che però non originano dalla nostra propria volontà ma da chissà dove (istinti ad esempio... a che volontà rispondono?) Anche il concetto di forze casuali... come fa una forza ad essere casuale? O meglio, cosa intendi per casuale? Senza causa? |
Forze casuali, significa che sono mosse dagli eventi, ad esempio le trombe d'aria, i terremoti, sono energie forze, ma non hanno una volontà o un intelligenza propria.
Le Entità per come le intendo io, possono essere anche impersonali, però hanno una volontà, un libero arbitrio, sottostanno delle regole, ma hanno capacità di scelta e non sono mosse dal caso, o in funzione di conseguenze. Faccio un esempio un demone tenterebbe proprio letteralmente una persona, facendo del male intenzionalmente, mentre una forma energica sarebbe soltanto quel male che influenzerebbe a livello energico l'uomo, ma senza una volontà, soltanto in funzione della sua esistenza. Un po' più chiaro cosi? |
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L'acqua ti fa venire sete? diavolo.g: (scherzo bonariamente... prima che ti infiammi). Però sta cosa del casuali è importante. Come hai detto, un terremoto è un evento determinato da una serie di cause precise (note o meno e da chi non conta adesso) ed è quindi il risultato esatto di una serie di altri eventi precedenti... qualcosa che, per via di quegli eventi, è così e non poteva essere diversamente. Ok? Se si è l'opposto di casuale. Concordi? |
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Quindi se un il diavolo o Satana o Lucifero che sia era un angelo, in teoria ha una volontà superiore, perchè dopotutto è sempre un angelo, decaduto, ma angelo. I Demoni invece sono qualcosa di inferiore che eseguono i suoi comandi, magari più meccanicamente. |
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Il grado di libertà (numero di leggi a cui si è sottoposti) e quidi di meccanicità (e quindi di libero arbitrio) dipende dal "posto che occupi nell'universo". Pensa all'uomo: è un tot meccanico (parecchio) ma se si evolve lo diventa sempre meno, acquisendo in libertà. Il che significa che può anche regredire e "precipitare" ad un livello di meccanicità maggiore. Stessa cosa per tutti direi... quindi se Lucifero era un tot libero (parecchio direi) una volta precipitato "lontano da Dio", ossia in un "luogo" (tutto nello stesso posto sta, cambia la vibrazione) maggiormente soggetto a leggi, più basso, ecco che la sua condizione muta di conseguenza. (Sennò che lo precipita a fare? Se ne andava Lui... :) ) |
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Diavolo significa calunniatore mentre demone deriva da Daimon, genio sovraumano , infatti, almeno così ho letto, prima del cristianesimo non aveva una valenza negativa, anzi... A naso avrei detto pure io che i demoni fossero qualcosa di inferiore al diavolo, tipo dei soldati che eseguono gli ordini del superiore, loro possono essere meno liberi di noi, ma il diavolo non credo sia così scemo, di solito viene rappresentato come molto furbo. |
Mi chiedevo se anche per i demoni esistesse una gerarchia come per gli angeli...ho provato a cecare ma ho visto varie classificazioni, non ce n'è una univoca come nell'altro caso.
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